ANNO 25 n° 120
Oggi l'udienza preliminare
Accusato di truffa aggravata per aver ingenerato timore di un pericolo immaginario
10/06/2013 - 04:00

VITERBO – Al via questa mattina l’udienza preliminare a carico del Mago Cagliostro, al secolo Enrico Guarrera, il sedicente guaritore accusato di truffa aggravata. Stando ai capi d’accusa, il presunto mago, con “artifizi e raggiri”, avrebbe ingenerato nelle parti offese il timore di essere vittime di “energie negative” che solo lui era in grado di sconfiggere grazie a suoi poteri di sciamano, sviluppati dopo un lungo soggiorno in Kenya. Tre di loro, una donna e due uomini, tra il 2009 e il 2010, sempre secondo l’accusa, avrebbero sborsato oltre 4mila e 700 euro, qualcuno pagando la quota a rate, per far risolvere da Cagliostro i rispettivi problemi sentimentali. Il quarto, invece, si era rivolto a lui per porre rimedio alla sua vita “sfortunata”.

Ma nessuna di queste persone ha mai querelato il mago e, tantomeno, era presente all’udienza scorsa, il 18 marzo, quando il gup Franca Marinelli ha accolto la questione preliminare relativa alla nullità dell’avviso di fissazione dell’udienza sollevata dall’avvocato Giuseppe Picchiarelli, difensore di fiducia di Guarrera rinviando ò’udienza ad oggi, lunedì 10 giugno.

Il mago, come detto, non è stato denunciato da queste quattro persone. Le indagini, infatti, sono scattate su impulso della polizia giudiziaria, a seguito di due articoli apparsi su quotidiani locali che riportavano la notizia di un procedimento a carico del presunto mago sempre per truffa ma svolto a Brindisi. Appurato poi che il mago operava anche in provincia di Viterbo, gli agenti della polizia giudiziaria hanno avviato le indagini, controllando anche i suoi movimenti bancari. Emersi dei versamenti periodici sul suo conto corrente e sulle sue carte Poste Pay, sono stati identificati e interrogati i presunti clienti del mago. E paradossalmente tutti e quattro hanno risposto di aver fatto volontariamente i pagamenti, senza nessuna pressione da parte del mago, e, soprattutto, di essere grati a Guarrera. La denuncia, quindi, non è partita da queste persone, ma d’ufficio, così come prevede il reato di truffa aggravata, che ingenererebbe il timore di un pericolo immaginario. 

Cagliostro, poi, era balzato agli onori della cronaca nel marzo 2010, quando fu ripreso dalle telecamere nascoste di “Striscia la Notizia” mentre assicurava la guarigione a un’inviata della trasmissione che si era presentata come malata di cancro. Ovviamente dietro lauto pagamento.

Facebook Twitter Rss