ANNO 25 n° 117
Coppa Italia Baseball sfugge per un soffio al Tuscia Green Sox
27/09/2010 - 13:05

Riceviamo e pubblichiamo

Ho visto partire i ragazzi del Tuscia Green Sox sabato mattina con i loro cuscini per
cercare di dormire un po' durante il viaggio in pulman che li avrebbe portati a Vicenza.
Si sono presi le ferie per questo fine settimana, hanno lasciato a casa mogli, figli e
fidanzate, la settimana di lavoro alle spalle, e sono partiti per andarsi a divertire e
portare a casa il loro risultato.

Sono anni che li conosco: Piggio, il capitano della
squadra, grande guanto e mazza potente,il sorcio, che tra un turno e l'altro di lavoro
trova ancora il tempo di mettersi in discussione,Java, novello sposo ma superbo
lanciatore,Carletto il nostro ricevitore che molti ci invidiano,Mirco, l'allenatore dei
ragazzi e grande faccendiere, Fabietto il seconda base da mille e una presa,Daniele, neo papà ed esterno infallibile,Marco il'grosso'prima base che batte valido,Lucio, il
cacciatore che è tornato sul monte,Manolo,lo'straniero' di grande esperienza,Nicola
perugino riservato ma grintoso,Alessio il solido futuro del Tuscia,Francesco che è dovuto
restare a casa per infortunio, e poi lui, Pietro,l'allenatore, la roccia granitica di
questa squadra e l'idolo dei miei figli.


Ma l'essere di questa squadra è possibile anche grazie a Mirco Marianello,vicepresidente che dietro le file organizza e collabora,le due donne della squadra,Olivetta e Stefania che si prendono cura, anche fisicamente, Stefania è la fisioterapista, dei ragazzi, Gianni il classificatore, Carlo dirigente accompagnatore da sempre di questi ragazzi e Mario, il presidentissimo ed abile oratore.


E così mentre l'Italia della ginnastica ritmica femminile diventava campione del mondo e
l'Italia della pallavolo maschile vinceva la sua prima partita ai mondiali, i ragazzi di
mister Carletti si aggiudicavano l'accesso alla finale di Coppa Italia serie C.
Dopo tre ore di gioco, con le mazze falische che respingevano i lanci del pitcher del
Povidio, il Tuscia si è aggiudicato il match per 10 a 6.


Poche ore di sonno e poi via di nuovo in campo contro il Vicenza, padrone di casa. E
questo è uno dei grandi quesiti:perchè la Federazione fa giocare semifinali e finali su
campi di appartenenza a società coinvolte e non su campi neutri? Il Tuscia e l'Unione
Picena hanno dovuto sobbarcarsi una trasferta onerosa e con parecchie ore di viaggio
sulle spalle, ed il Vicenza, che ha giocato sì la partita del sabato, ma alle 15,00, ha
avuto modo di giocare in casa, sul suo campo, con il suo pubblico ed i giocatori hanno
dormito nei propri letti per essere freschi e pimpanti il giorno dopo. Questo mi suona
proprio male!


Finalissima domenica mattina, ore 8,00 in campo e per il Tuscia è subito salita. Al primo
inning, con Russo sul monte, subiscono 3 punti, ma al quinto hanno quasi pareggiato i
conti,6 a 5 per il Vicenza. Poi la stanchezza inizia a bussare e a poco sono serviti gli
avvicendamenti sul monte con Cornicchia, che la sera prima aveva lanciato tutta la
partita, con lo stesso Carletti e con il giovane Teodori.In attacco poi i ragazzi si sono
dimostrati meno incisivi dell'incontro precedente e anche un po'sfortunati con belle
valide risultate quasi inutili perchè giunte quando non c'era gioco sulle basi.Quindi il
Vicenza prende il largo ed il Tuscia sprofonda arrivando al 9° inning con il punteggio di
18 a 5. E così i ragazzi falisci riprendono i loro cuscini e salgono di nuovo sul pulman.
Lunedì si torna a lavorare.


Ma amo questo sport e ringrazio questa squadra per avermi fatto vivere queste emozioni
(non so quanto ho speso di telefonino!).Non appendete i guanti,siete testimoni agli occhi
di chi vi segue e dei vostri ragazzi di come si vive e cosa si affronta per amore di questo sport.

Pietro Carletti manager del Tuscia Green Sox
Baseball Montefiascone




Facebook Twitter Rss