ANNO 25 n° 89
Nella tomba il tesoro della principessa
Nuove rivelazioni dalla scoperta della sepoltura etrusca a Vulci

MONTALTO DI CASTRO – Una principessa etrusca. Sepolta con una collana di ambra fenicia, due scarabei egizi (uno d'oro massiccio) e ancora fibule, vasi eleganti, e altro. Il tutto in quello che oggi è il parco archeologico di Vulci, e ritrovato un attimo prima che i tombaroli ci mettessero le grinfie sopra, per poi rivendere questo tesoro – il tesoro della tomba dello scarabeo d'oro – finisse nei circuiti internazionali dei collezionisti e dei trafficanti d'arte antica.

 

Il ritrovamento dello scorso febbraio nell'area archeologica di Vulci assume oggi un valore planetario e viene propagato per il mondo dai mass media, in attesa della massiccia campagna di scavi in programma per il mese prossimo. Sentite cosa dice la soprintendente dell'Etruria meridionale, Alfonsina Russo: ''Con la Grande campagna di scavi che partirà in aprile a Vulci, si aprirà una nuova pagina dell'archeologia etrusca, considerando che i ritrovamenti vulcenti sono tra i più ricchi del patrimonio di quella civiltà''.

 

Qui tutte le immagini del tesoro della principessa

 

Già, perché dopo quella scoperta – soffiata, va ripetuto, ai rapaci predatori di reperti – gli accertamenti nei laboratori della fondazione Vulci sono andati avanti. E hanno accertato sia il valore dei ritrovamenti, sia che quelle ossa incombuste e avvolte in un telo di tessuto prezioso non fossero di origine animale, ma umana. Della principessa in questione appunto. Una sepoltura da collocare alla fine dell'VIII secolo avanti cristo (quando Roma, per dire, era appena nata ed era soltanto un pugno di capanne), in una Vulci che era città di commerci e manifatture, con migliaia di abitanti. Da allora, nulla è stato toccato, e tanto c'è ancora da scoprire. Da aprile in poi, con i migliori archeologi del mondo, ogni scoperta è possibile, e potenzialmente clamorosa.




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