ANNO 25 n° 88
Mongiardo si smarca: ''Coraggio e idee''
La dissidente rientrata in maggioranza si toglie i sassolini dalle scarpe e rilancia

VITERBO – ''La politica è coraggio, dare risposte ai cittadini, è sogno. Rimango in consiglio e non mi dimetto perché nel 2013 ho preso un impegno con la città che intendo portare avanti, nonostante la situazione di crisi in realtà non sia mutata''. Ragiona così il consigliere Pd Melissa Mongiardo. Lei una dei sette che hanno palesato la sfiducia a Michelini lo scorso dicembre, aprendo una lunghissima crisi di oltre settanta giorni.

 

Crisi nera, che ancora non accenna a chiudersi. Il consiglio di venerdì e la prima commissione di ieri lo hanno palesato. E la consigliera, tornata comunque in consiglio comunale, ha tenuto un discorso di ritorno netto. Tre i passaggi più forti: la specifica che si ritiene libera dalla linea del gruppo Pd, l’affondo sul comportamento dei vertici dem romani e la rivendicazione di un coraggio generazionale a dire cosa si pensa. L’abbiamo intervistata.

 

Con che spirito è tornata in maggioranza?

 

''Di fatto mi considero in consiglio senza vincolo di mandato. Prenderò decisioni di volta in volta, esprimendo un voto secondo coscienza su ogni singolo provvedimento. L’unico mandato che mi sento in dovere di rispettare è quello dei cittadini. Non è comunque mia intenzione assumere un atteggiamento passivo e rassegnato, torno in consiglio per sviluppare un lavoro positivo e di proposta in maniera più libera''.

 

Non seguirà quindi la linea del gruppo Pd?

 

''Rimango dentro al Pd, ascolterò e valuterò ogni volta. Rivendico la mia libertà e la possibilità di avere anche posizioni diverse. Credo nel Partito Democratico, personalmente faccio parte dell’assemblea nazionale e della segreteria provinciale e continuerò a farlo in maniera convinta. Con la stessa convinzione ritengo che i problemi posti dal gruppo dei sette sono reali e non risolti. Se il Pd deciderà di contestare qualcosa del mio comportamento da consigliere ne discuteremo nelle sedi preposte. Ma non intendo fare altro, come amministratore, che sentirmi libera di pensare ai cittadini e alla città''.

 

Ha criticato apertamente l’atteggiamento sulla crisi dei vertici dem romani, perché?

 

''In parte mi sono sentita non sostenuta dal Pd e rivendico il coraggio e la libertà di esprimere una posizione critica su quanto accaduto. Il Partito Democratico nazionale e regionale si è intromesso nel caso Viterbo e ha ostacolato una risoluzione. Assurdo pensare che i sette dovessero rientrare nei ranghi come se non fosse accaduto nulla.

 

Anche perché le problematiche evidenziate a dicembre continuano a rimanere e a dare i loro cattivi frutti. A conferma che quanto da noi sostenuto nei settanta giorni di crisi è vero. Questo modo di fare politica che si è concretizzato nell’amministrazione Michelini non mi appartiene e non lo condivido. Per questo mi sento di rivolgere anche un appello ai giovani di avvicinarsi alla politica, ai partiti e cambiare le cose. Così non si va da nessuna parte. Vale per il Partito Democratico e in generale''.

 

Nell’amministrazione Michelini ci sono diversi giovani eletti con la lista del Pd, loro non hanno coraggio?

 

''Non intendo lanciare nessuna frecciata, parlo per me stessa. Ognuno dovrebbe pensare ai risultati portati a casa e a quelli che vanno perseguiti''.

 

Cosa vede nel futuro?

 

''Mi viene in mente una frase che ho visto tempo fa su un muro nel quartiere romano di San Lorenzo. C’era scritto: ''Il futuro non è quello di una volta''. Può avere una doppia lettura: pessimista o ottimista. Questo perché il futuro ce lo conquistiamo ogni volta, giorno dopo giorno. Per quello che riguarda il mio di futuro posso dire che lo vedo in salita, ma ho deciso di affrontare tutto con coraggio e libertà''.




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