ANNO 25 n° 117
La sfinge di Vulci esposta al pubblico
In mostra da oggi gli arredi della tomba principesca del parco archeologico

VITEBRO – Esposti per la prima volta al pubblico i preziosi reperti etruschi rinvenuti nella campagna di scavo 2011-2012 nella necropoli dell’Osteria nell’area archeologica e naturalistica di Vulci. Sarà infatti inaugurata oggi, negli spazi espositivi del parco, la mostra intitolata “Sfinge”.

Il pezzo forte della mostra, come suggerisce il titolo, è la sfinge, una magnifica scultura in nenfro risalente al quarto secolo a.C., raffigurante un felino con le ali e il volto di donna, probabilmente collocata all'ingresso della sepoltura, con lo scopo di proteggere i defunti e accompagnarli nell'aldilà.

In mostra anche raffinati corredi, vasi etruschi dipinti, materiale di produzione greca, tra cui un'anfora utilizzata come urna per la raccolta delle ceneri del defunto, ritrovati nella tomba monumentale, denominata appunto della sfinge, appartenuta a una famiglia etrusca di grande importanza, come testimoniano le eccezionali dimensioni del lungo corridoio di accesso e le caratteristiche architettoniche delle tre camere funerarie.

In esposizione anche la testa di una seconda sfinge, proveniente da un'altra tomba della necropoli (conosciuta fin dall’800 per gli straordinari complessi funerari riportati alla luce) che, a un primo intervento di restauro, ha rivelato le originarie tracce di colore rosso.

La tomba della sfinge fu scoperta nel dicembre 2011, durante una campagna di scavi condotta dalla Soprintendenza per i beni archeologici dell’Etruria meridionale, in collaborazione con il personale tecnico della Mastarna, la società che gestisce il parco di Vulci. Il ritrovamento apparve subito eccezionale per le sue dimensioni, con un dromus d’accesso lungo 27 metri, un corridoio scavato nel terreno a cielo aperto, le cui pareti tendono ad aumentare d'altezza man mano che si scende verso l’ingresso della sepoltura.

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