ANNO 25 n° 117
Aggressione Zappa - I quattro romeni autori di altri furti
Pochi giorni prima avevano rubato supporti elettronici da due scuole viterbesi
31/03/2012 - 04:01

di Alessia Serangeli

VITERBO – Proseguono a tamburo battente le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo e del Radiomobile della Compagnia capoluogo per fare piena luce sulla brutale aggressione avvenuta nella notte tra il 27 ed il 28 marzo ai danni di Ausonio Zappa.

L’82enne, fondatore della Nuova Accademia della Belle Arti di Viterbo e Milano, è tuttora ricoverato in coma irreversibile nel nosocomio cittadino di Belcolle, a causa dell’emorragia e dell’edema cerebrale riportati dopo essere stato massacrato – a colpi di spranga in testa – da quei quattro delinquenti di nazionalità romena. Rintracciati, identificati e ammanettati poco dopo il fatto, grazie al dispositivo di prevenzione disposto dal comandante provinciale dei carabinieri Gianluca Dell’Agnello e messo in atto dai suoi uomini.

Gli investigatori, su disposizione della Procura (il sostituto titolare del fascicolo è la dottoressa Paola Conti) stanno setacciando le campagne circostanti villa Zappa per trovare il portafoglio, il cacciavite utilizzato per far irruzione, e l’arma (“un tubo di ferro”, aveva detto il pm durante la conferenza stampa) con cui, più e più volte, sarebbe stata colpita la vittima (“presa anche a calci e pugni con una ferocia incredibile”, avevano sottolineato gli investigatori).

Se, per il momento, le ricerche hanno dato esito negativo, ad appena due giorni dal terribile fatto di cronaca, gli uomini dell’Arma sono riusciti ad ottenere importanti riscontri circa il materiale rinvenuto nel domicilio dei romeni (il loro appartamento è in via della Palazzina, soltanto uno risiede sulla Tuscanese).

Come anticipato nei giorni scorsi, in casa di Petrit Cosmin Ofrea, Adrian Nicusor Salicir (autori materiali dell’aggressione) e di Daniel Ionel Ofrea (palo insieme ad Alexander Petrica Trifan, figlio della badante che anni fa accudiva la suocera del povero Zappa), i carabinieri avevano trovato supporti informatici e diversi marchingegni elettronici utilizzati per scassinare slot e macchinette cambiasoldi.

Bene, i militari, in poche ore, sono risaliti ai legittimi proprietari di parte del materiale sequestrato.

I quattro, adesso, sono considerati i responsabili anche del furto subito pochi giorni fa nella scuola Canevari di Viterbo e in un altro istituto di Orte.




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