ANNO 25 n° 117
Zucchi pronta a lasciare: urge rimpasto
L'assessore di Oltre le mura verso le dimissioni per motivi personali: Tofani in pole
28/05/2014 - 11:35

VITERBO – Rimpasto in vista a palazzo dei Priori. Se ne sussurra da un po’ – e a marzo c’era stato pure uno scambio di deleghe – ma stavolta si parla di nomi. E di cause di forza maggiore. Perché l’assessore Alessandra Zucchi sarebbe pronta ad abbandonare la carica (è delegata ad Affari amministrativi, personale, contenzioso) a causa di forze maggiore. L’avvocato e, politicamente parlando, figlia d’arte, è infatti in dolce attesa (auguri).

Ecco dunque che se Zucchi dovesse davvero lasciare, nascerebbe la necessità di trovare un degno sostituto per completare la squadra amministrativa comunale. Da pescare, naturalmente, all’interno di Oltre le mura, la lista civica trasversale creata dal sindaco Michelini, seconda come voti soltanto al Pd nelle elezioni che, esattamente un anno fa, portarono alla storica vittoria il centrosinistra. Nomi e tempi di questo avvicendamento sono i due rebus principali, al momento. Sui nomi, il pole position ci sarebbe Maurizio Tofani, capogruppo in consiglio di Oltre le mura, e già con esperienze d’assessore nelle passate giunta di centrodestra. Una figura collaudata, insomma. In questo caso il capogruppo potrebbe diventare Goffredo Taborri.

Meno calda ma pur sempre da prendere in considerazione la pista che conduce a Sergio Insogna, attuale delegato allo Sport. Bisognerebbe comunque ridisegnare quelle deleghe già ritoccate a fine inverno con lo scambio di competenze tra Delli Iaconi e Barelli e alcuni passaggi minori tra Ricci, Saraconi e Valeri. In ogni caso deciderà il sindaco, che è stato l’ispiratore ed è la persona giustamente più influente e ascoltata all’interno del gruppo.

C’è poi la questione dei tempi. Perché già nel consiglio di giovedì e venerdì (con un’appendice anche martedì prossimo) all’ordine del giorno è previsto il rendiconto di bilancio relativo al 2013, con l’approvazione del bilancio per il 2014 che dovrebbe arrivare tra giugno e luglio. Un tema caldissimo, che consiglierebbe di muovere poco o nulla lo scacchiere politico, onde evitare che altri gruppi (per esempio il Pd, dove i risultati delle elezioni europee avranno comunque delle ripercussioni, si spera positive) vadano in fibrillazione. Ecco perché si vorrebbe risolvere la questione del rimpasto prima, e senza traumi. Ce la faranno?




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