ANNO 25 n° 89
Zadotti si dimette da tutti gli incarichi
Il deus ex machina dell'impianto di Casale Bussi è ancora agli arresti domiciliari
18/06/2015 - 10:00

TERNI - Dopo le vicende giudiziarie che lo hanno coinvolto, Francesco Zadotti ha rassegnato le dimissioni da presidente della Ternana Calcio. Nei giorni scorsi avrebbe lasciato altri incarichi ricoperti nella Ecologia Viterbo. Al suo posto, alla guida della Ternana, è subentrato Giuseppe Matteo Masoni. Zadotti, sottoposto agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta ''Vento di maestrale'' della procura della Repubblica di Viterbo, si è dimesso per consentire alla società di procedere con le pratiche burocratiche per quanto riguarda le certificazioni da presentare entro il 25 giugno, relative al pagamento degli emolumenti di marzo e aprile, e successivamente alla firma della fidejussione necessaria per l'iscrizione al campionato di serie B, da depositare entro il 30 di questo mese.

 

''L'assemblea degli azionisti della Ternana calcio - si legge in una nota - ha nominato in data 16 giugno 2015 un consiglio di amministrazione composto dai signori Edoardo Longarini, Giuseppe Matteo Masoni e Stefano Dominicis, attribuendo all'avvocato Giuseppe Matteo Masoni l'incarico di presidente''. La nota spiega poi che ''all'amministratore unico uscente Francesco Zadotti, oltre al ringraziamento per l'opera svolta nell'interesse della società, va l'apprezzamento per lo scrupolo e la sollecitudine che lo hanno portato a rassegnare le proprie dimissioni dalla carica per garantire la regolare operatività della Ternana Calcio in un momento particolarmente significativo della attività sociale''.

 

Zadotti, responsabile amministrativo ed effettivo gestore dell’impianto di trattamento dei rifiuti in località Casale Bussi, di proprietà della società Ecologia Viterbo, è ritenuto il braccio destro di Manlio Cerroni, il “re” dei rifiuti di Roma, finito a sua volta in galera per la discarica di Malagrotta.

 

Zadotti è stato sottoposto ai domiciliari insieme a Daniele Narcini, responsabile dell’impianto di Casale Bussi; Massimiliano Sacchetti, direttore tecnico della discarica gestita da Ecologia Viterbo; Massimo Rizzo, responsabile della pesa di Casale Bussi.

 

Il giudice delle indagini preliminari Salvatore Fanti, nei giorni scorsi, ha rigettato le richieste di scarcerazione presentate dai difensori degli indagati. Anche il pubblico ministero Massimiliano Siddi ha espresso parere contrario alla revoca della misura cautelare.

 

Zadotti e i suoi tre collaboratori sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla frode in pubbliche forniture e truffa. Secondo la Procura della Repubblica, oltre a non aver fatto funzionare l’impianto per tutto il 2012, negli anni successivi avrebbero prodotto combustibile da rifiuti (Cdr) di scarsa qualità pur incassando dalle Regione Lazio le tariffe previste dal contratto per ogni tonnellata di Cdr.




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