ANNO 25 n° 88
Vittori: ''Il Comune mi ha tagliato fuori''
L'ideatore di Fiore del Cielo preoccupato: ''Si rischia una brutta figura''
03/04/2015 - 12:38

VITERBO - Fiore del Cielo a Expo 2015, ma l’ideatore Arturo Vittori è stato tagliato fuori. L’architetto che ha disegnato la Macchina che ha sbalordito la platea di Baku, dando il suo contributo affinché la più importante tradizione viterbese conquistasse il titolo di patrimonio dell’umanità, è senza parole.

 

Sta pensando anche di ricorrere alle vie legali per tutelare il proprio diritto intellettuale: ''Portare la Macchina a un evento importante come Expo 2015 nelle condizioni in cui si trova è un errore clamoroso. E’ come andare a una sfilata di moda e presentarsi vestiti alla rinfusa. Mi sento danneggiato, su Fiore del Cielo c’è il mio nome''.

 

''Mi hanno tagliato completamente fuori. Ma non è tanto questo il problema, che pure mi ferisce e danneggia professionalmente, piuttosto sono preoccupato della figura che l’intera città andrà a fare. Non è questo il modo di gestire cose così importanti. Hanno voluto tenere la cosa per loro, per gestirsi ''il giochetto'' in tre-quattro amici al bar'', così Vittori.

 

L’unico momento di confronto con l’amministrazione comunale, per parlare di Fiore del Cielo a Expo c’è stato lo scorso 18 febbraio. In quell’occasione l’ideatore venne invitato a un tavolo di discussione sull’ambizioso progetto, poi il silenzio assordante. E’ stato avvisato con un messaggio dall’architetto Gianni Cesarini, che sembra essere il coordinatore del tutto, con cui gli è stata comunicato la scelta della ditta incaricata del trasporto e della costruzione della Macchina a Milano.

 

Un sms con cui Vittori è anche stato messo a conoscenza che non ci sono soldi per nessuna modifica. ''Fanno le conferenze stampa per annunciare la candidatura di Viterbo a capitale italiana della cultura. Come possono ambire a un titolo tanto importante quando dimostrano di essere così ignoranti?'', si domanda il papà di Fiore del Cielo.

 

La Macchina, per il suo ideatore, non è stata progettata per essere esposta sei mesi all’aperto. Per di più non è mai stata sistemata negli anni e ha effettuato anche un trasporto in più rispetto al previsto. ''Le rose in tessuto sono logore e c’è il rischio che si aprano a bandierina proprio sotto gli occhi del mondo – spiega -. Di questo se ne fregano. Come se ne fregano del fatto che le palme della base sono tutte rovinate e lungo tutta la parte bassa ci sono gli aloni del fumo delle candele''.

 

''Ho cercato di parlare con il sindaco ma non c’è stato verso. Ho mandato una persona alla conferenza della capitale della cultura per dire a Leonardo Michelini che avevo urgente bisogno di parlare con lui. Mi ha richiamato, ma mi ha precisato che per lui Cesarini vale quanto me. Peccato che se succede qualcosa il progettista sono io. Che quella è una mia opera intellettuale. Non mi sarei mai aspettato un comportamento di questo livello'', rincara la dose Vittori.

 

E il 17 aprile l’architetto sarà presente alla presentazione di un numero della rivista ''I Beni Culturali'' dedicato a Fiore del Cielo, presso l’I Cult. ''Ne approfitterò per raccontare a tutti i viterbesi cosa è accaduto. E’ tutta la città che va a fare una brutta figura davanti agli occhi del mondo, i cittadini devono essere informati su come funzionano le cose da queste parti''.




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