VITERBO - Oltre 700 persone tra studenti e appassionati di scienze sono stati sedotti dal fascino di un esperimento scientifico dal 21 al 23 marzo nella Sala degli Almadiani, per l’occorrenza diventata un piccolo laboratorio.

Sotto la sapiente guida di 4 divulgatori scientifici del Life Learning Center della Fondazione Marino Golinelli di Bologna molti cittadini viterbesi si sono cimentati in vari tipi di esperimenti sul DNA, sui prodotti cosmetici e sulle muffe.

A partire dalla mattinata del 21 marzo i primi gruppi di studenti, salutati dall’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Viterbo Fabrizio Fersini, sono venuti a contatto con microscopi, vetrini e provette per scoprire il loro DNA.

A dir poco entusiastico è stato l’approccio a questo modo di “fare laboratorio” degli oltre 350 studenti delle scuole medie e superiori della città accompagnati dai loro insegnanti di scienze. Una risposta in termini di partecipazione che è andata oltre le aspettative di chi ha creduto che questo fosse il miglior modo per ricordare l’eminente figura del prof. Francesco Luiso nel centenario della sua nascita.

La famiglia Luiso e l’Associazione Viterbo con Amore sono consapevoli, ora che è calato il sipario su ViterboScienza, di aver offerto un’ottima opportunità per avvicinare i giovani agli strumenti e ai metodi propri della ricerca scientifica.

Grande è stata anche la partecipazione al convegno svoltosi il 21 marzo nella Sala regia del Comune in cui ex alunni del prof. Luiso hanno voluto condividere ricordi e aneddoti della sua quarantennale attività d’insegnante. Di grande interesse sono state, altresì, le relazioni svolte da alcuni insegnanti di materie scientifiche degli istituti scolastici viterbesi sulle attuali metodologie didattiche. Il Sindaco di Viterbo Leonardo Michelini e l’Assessore alla Pubblica Istruzione Raffaella Valeri nei loro interventi hanno sottolineato l’importanza di questa iniziativa tesa a stimolare e promuovere l’interesse per la cultura scientifica nella nostra città.

ViterboScienza che è stata patrocinata dalla Provincia e dal Comune di Viterbo nonché dalla Fondazione Carivit sarà con molta probabilità riproposta il prossimo anno.