ANNO 25 n° 118
''Un grande papa che ha esaltato la tradizione e i valori di Viterbo''
In piazza San Lorenzo la cerimonia per ricordare la visita di Giovanni Paolo II nel 1984
28/05/2014 - 11:19

VITERBO – Autorità, facchini di Santa Rosa e tanta gente comune si sono riuniti ieri sera in piazza San Lorenzo per commemorare il trentesimo anniversario della visita di Papa Giovanni Paolo II a Viterbo. Una giornata storica quella del 27 maggio 1984 che la città di Viterbo non potrà mai dimenticare. Ieri sera a piazza San Lorenzo, ad attendere il cuore di Santa Rosa, c’erano tutti. Il sindaco Leonardo Michelini, il presidente della Provincia Marcella Meroi, assessori e consiglieri comunali, il presidente del Sodalizio Massimo Mecarini e il capo facchino Sandro Rossi, il costruttore della macchina Contaldo Cesarini, una delegazione di facchini rigorosamente in divisa e tanta, tanta gente.

La cerimonia è iniziata intorno alle 21,30 con l’arrivo del cuore di Santa Rosa al duomo. E’ proseguita poi in Cattedrale dove il vescovo Lino Fumagalli ha celebrato la messa indossando i paramenti usati allora dal papa (e il calice che lo stesso Wojtyla e poi Benedetto XVI, nel 2009, utilizzarono a Viterbo). Anche i canti e gli inni sono stati gli stessi di quel 27 maggio del 1984.

Al termine della cerimonia religiosa, la celebrazione è proseguita nella sala del conclave di palazzo papale, dove, prima della proiezione del filmato realizzato in ricordo della giornata pastorale di Papa Giovanni Paolo II, le autorità presenti hanno raccontato a tutti i presenti l’esperienza vissuta quella sera. “Ricordare dopo 30 anni Giovanni Paolo II significa ricordare n grande papa e un grande uomo – ha detto il presidente Meroi -. E’ stato un grande esempio per tutti noi, specie per i giovani”.

“Quella sera diluviava – ha ricordato il presidente del Sodalizio Mecarini -, ma chi come me ha partecipato può confermare che è stato un trasporto bellissimo, perfetto. Non dimenticherò mai l’emozione provata quando il Santo Padre mi ha stretto la mano a piazza del Comune. Il mio pensiero questa sera va al capo trasporto Rosario Valeri e a tutti gli altri facchini che hanno condiviso con me quell’esperienza ma oggi non ci sono più”. Hanno poi preso la parola il presidente Nello Celestini, che ha ricordato quando nel consegnargli il bozzetto di Spirale di fede (la macchina che sfilò quella sera, ndr) chiese al papa di venire a Viterbo, la città dei papi per eccellenza, e il sindaco dell’epoca Silvio Ascenzi. L’ultimo intervento è stato quello del sindaco Michelini: “Al tempo ero un giovane ingegnere, ricordo che in quei giorni Viterbo era un cantiere fatto col cuore da tutti i viterbesi. Giovanni Paolo II è stato un papa che ha abbattuto tutte le barriere, una persona straordinaria che esaltato la storia, la tradizione e i valori di questa città. Valori da cui dobbiamo ripartire oggi soprattutto per il domani”.

E’ seguita poi la proiezione del filmato che ripercorre tutti i momenti salienti della visita del papa a Viterbo. Ma i festeggiamenti non sono finiti qui. Dal 30 maggio al 2 giugno, nella sala del conclave di palazzo papale, sarà visitabile una mostra, organizzata da Fausto Capelli e da Rodolfo Morbidelli, dopo un lavoro certosino di ricostruzione e ricerca dei materiali dell'epoca, con immagini, ritagli di giornale e memorabilia di quella visita.




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