ANNO 25 n° 117
“Sulla maestra gravi indizi di colpevolezza”
In dieci pagine le motivazioni del tribunale del Riesame, che ha stroncato il ricorso dell’avvocato
04/04/2014 - 15:55

VITERBO – E’ arrivato ieri mattina in via de Lellis, il plico contenente le motivazioni con cui il tribunale della Libertà di Roma ha respinto l’istanza di riesame presentata dall’avvocato Massimo Pistilli, legale della maestra C.D..

L’insegnante, 52 anni di Ronciglione, arrestata con la concessione dei domiciliari il 6 marzo scorso per maltrattamenti aggravati perché compiuti su minori di quattordici anni. Appena tre, nel caso specifico.

Le indagini dei carabinieri facenti capo al colonnello Gianluca Dell’Agnello erano partite nel mese di dicembre, dopo la segnalazione da parte di alcuni genitori che manifestavano sospetti circa la condotta della maestra. “Stando al racconto di mamme e papà, i bambini tornavano a casa da scuola con lividi ed arrossamenti e, quando all’indomani, chiedevano spiegazioni, l’insegnante raccontava la storiella della caduta accidentale”, avevano spiegato i carabinieri. Che, vista la delicatezza del caso e la necessità di agire con urgenza, erano riusciti ad ottenere il nulla osta dal magistrato per l’installazione di telecamere all’interno della classe. La mattina del 6 marzo, all’ennesimo episodio di violenza, i militari che a distanza visionavano i filmati sono intervenuti in flagranza, proprio nello stesso momento in cui il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Viterbo, Franca Marinelli, emetteva l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. Due giorni dopo l’interrogatorio di convalida e il colloquio con il magistrato: in entrambi i casi la maestra si era avvalsa della facoltà di non rispondere. Il 14 marzo il deposito dell’istanza di Riesame da parte dell’avvocato Massimo Pistilli, che evidenziava presunti vizi di forma sulle intercettazioni ambientali.

La decisione si è appresa martedì scorso: ricorso rigettato. Per i giudici romani non sussiste alcun vizio formale circa i decreti autorizzativi della dottoressa Marinelli relativi alle riprese audio-video.

Non solo: in circa dieci pagine il collegio ribadisce che “i gravi indizi di colpevolezza, oltre che sui filmati, sono fondati su numerosi riscontri testimoniali”.

La maestra Caterina sta scontando la detenzione domiciliare nella sua abitazione a Monterosi. Le indagini degli organi inquirenti sul suo trascorso scolastico non sono ancora concluse.




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