ANNO 25 n° 116
Strage a Brindisi - ''Un attentato vile''
L'intervento del presidente della Provincia Marcello Meroi
21/05/2012 - 10:59

Riceviamo e pubblichiamo

Il senso di impotenza e di rabbiosa frustrazione provato nel 1992 per le stragi di Capaci e di via D’Amelio, e in tutte le altre occasioni in cui attentati di matrice terroristica hanno sconvolto il nostro Paese con l’obiettivo di sovvertire l’ordine democratico dello Stato, tornano prepotentemente oggi nei sentimenti di tutti i cittadini italiani.

Quello che è successo a Brindisi questa mattina va ben oltre l’umana comprensione, soprattutto perché perpetrato ai danni dell’unica risorsa rimasta ormai alla nostra Nazione: i giovani, gli studenti, coloro che rappresentano la sola speranza per il futuro. Un attentato vile, per molti aspetti ancora inspiegabile sia per ciò che concerne le intenzioni di chi ha colpito sia per le modalità con cui l’ha fatto. Un gesto estremamente violento che ha ucciso una ragazza di sedici anni, Melissa Bassi, e ha ferito gravemente altre persone. Bisogna tornare alle stragi degli anni ’70 per trovare, a memoria d’uomo, tracce di simili vigliaccherie contro una popolazione incolpevole e indifesa.

 

La tragedia di Brindisi colpisce tutta l’Italia, oggi il cuore del Paese è spezzato. In questo momento confuso e complesso, in cui l’attribuzione della responsabilità dell’attentato terroristico è, per ammissione stessa delle autorità competenti, ben lungi dall’essere chiara, non dobbiamo però cadere in facili atteggiamenti demagogici e populistici. Dobbiamo, invece, fermarci a riflettere sul vero senso dello Stato, sulla necessità di superare, ancora una volta da italiani tutti, le divisioni e le tensioni acuite da un disagio sociale diffuso alimentato da una crisi devastante e da uno Stato forse avvertito come troppo distante. Dobbiamo condannare sine appello unanimemente, per voce sola, chi è stato capace di commettere una simile infamia. Difendiamo la nostra democrazia dall’attacco di chi usa simili strumenti per sovvertirla, iniziando a remare tutti nella stessa direzione per il bene dell’Italia. E’, infatti, in un clima di estrema divisione che il terrorismo trova terreno fertile per prosperare.

 

L’aula delle riunioni dei consiglieri di Palazzo Gentili è stata intitolata, con voto unanime dell’assemblea provinciale, a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Credo sia giusto, e mi faccio promotore sin da ora di questa iniziativa, riservare un pensiero simile anche alla piccola Melissa Bassi. Un gesto semplice, simbolico, utile forse più di tante altre parole.

Marcello Meroi

Presidente della Provincia di Viterbo




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