ANNO 25 n° 109
Si raffredda la pista dell'omicidio
L'autopsia potrebbe svelare un altro scenario: l'uomo ucciso dall'urto di un treno
18/06/2015 - 09:58

CAPRANICA - Restano aperte tutte le ipotesi, compresa quella dell'omicidio, ma sta prendendo quota anche un'altra pista, ritenuta la meno probabile in un primo momento: l'incidente. A tracciare il nuovo possibile scenario sono i primi sommari risultati dell'autopsia eseguita sul cadavere trovato in un dirupo lungo i binari della ferrovia Roma-Viterbo, a un chilometro dalla stazione di Capranica, e gli sviluppi delle indagini degli uomini della Squadra Mobile di Viterbo, guidati dal vice questore Fabio Zampaglione.

 

Le lesioni riscontrate sulla testa e sulla schiena della vittima, in avanzato stato di decomposizione, erano state ritenute incompatibili sia con una caduta sia con l'urto accidentale di un treno in transito, lasciando così spazio a un probabile delitto. Ma l'incrocio di quanto emerso dall'esame autoptico con i rilievi eseguiti dagli investigatori della Mobile, in particolare la posizione del cadavere, la distanza dai binari, le caratteristiche della grossa ecchimosi trasversale che la vittima aveva sulla schiena, potrebbe ridisegnare la dinamica dei fatti: l'uomo potrebbe essere stato travolto dallo spigolo del vagone di un treno mentre camminava lungo i binari. La violenza dell'urto lo avrebbe sbalzato a qualche metro di distanza con una traiettoria obliqua. Cioè il corpo potrebbe essere stato spinto sia in avanti rispetto al punto dell'impatto che lateralmente, allontanandolo così dai binari.

 

Per completare il quadro, il pubblico ministero Massimiliano Siddi attende i risultati completi dell'autopsia e dei successivi rilievi eseguiti dalla scientifica sul luogo del ritrovamento del cadavere.

 

Intanto prosegue l'attività investigativa per accertare definitivamente l’identità della vittima. Al momento, gli inquirenti dispongono delle sue impronte digitali, che corrispondono a quelle di uno straniero identificato il quattro giugno scoro dalla polizia vicino a Roma. Anche in quel caso stava camminando lungo la ferrovia. Era di carnagione chiara, capelli biondi, dall’apparente età di 45-50 anni, ed era sprovvisto di documenti. Alla polizia dichiarò di chiamarsi R.W., di essere cittadino tedesco, di avere cinquanta anni e che si stava recando in Vaticano a pregare. Gli agenti gli presero le impronte digitali e lo fotografarono prima di lasciarlo andare. Aveva l’aspetto di un clochard non del tutto in sé.

 

Al fine di verificare se l’identità fornita dall’uomo sia reale, la Squadra Mobile è in contatto con l’Interpol e con l’ambasciata Tedesca. Tra l’altro, gli investigatori stanno tentando di rintracciare gli eventuali familiari della vittima per la restituzione e il rimpatrio della salma.

 

 




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