ANNO 25 n° 89
Setup and go
>>>>>>>>>>>>> di Massimiliano Capo <<<<<<<<<<<<<
27/01/2014 - 09:20

di Massimiliano Capo

Ci sto pensando su da prima. Da quando ero in treno e me ne stavo tornando a casa da Bologna dove sono stato gli ultimi quattro giorni.

Ci sto pensando perché ho in testa un pensiero ricorrente e voglio trovare il modo giusto per dirlo.

Perché secondo me è un pensiero importante. Uno di quelli con cui puoi cambiare la vita di chi ti legge o ti ascolta.

E quando hai di questi pensieri, o almeno quando hai la sensazione di essere arrivato ai confini di una illuminazione cosmica, una di quelle illuminazioni che da domani renderanno la tua vita diversa da quella di oggi ci devi pensar su bene a come dirlo.

Allora, riavvolgo il nastro e ci provo.

A Bologna ci sono andato perché la galleria 3)5 artecontemporanea ha deciso di esporre un mio videino all’interno di Setup contemporaryart.

Setup contemporaryart è una singolare e vivissima fiera dell’arte contemporanea che si svolge al primo piano della Stazione delle Autolinee di Bologna.

Cioè, proprio dentro gli uffici. Tipo che entri dove entrano quelli che vanno a prendere il pullman e c’è il giornalaio, la pizzeria e la fauna tipica dei luoghi di passaggio e poi sali le scale passando da una porta che anonima è fargli un complimento e ti trovi catapultato in un casino infernale di spazi allestiti e di quadri e di sculture e di installazioni e di video in ogni angolo.

E in mezzo a questo casino c’era anche il mio video.

Il mio videino si chiama Shot ed è una riflessione sull’amore e la gioia in 48 secondi che luppano all’infinito.

Perché a me piacciono le sfide quelle vere. E allora ho deciso di raccontare in pochissimo tempo, ma ripetendolo all’infinito per esser certo che non sfugga nulla a chi si trovi a guardarlo, un concetto fondamentale, e cioè che l’amore è gioia.

Ma gioia quella vera, quella orgasmica, quella che non capisci più un cazzo di dove sei e di chi sei. E da cui quando ti riprendi di solito ti vien voglia di dormire da quanto sei stanco e da quanta energia hai consumato.

Insomma, il contrario di quelle rappresentazioni dell’amore tutto trini e merletti da cartolina illustrata demodè che abitano, troppo spesso, il nostro immaginario pieno di vorrei ma non posso culturali.

Insomma, sono qui a raccontare del mio video perché quello che mi ricorre in testa da quando ero in treno è il pensiero di come dovremmo saper vivere al meglio tutte le nostre esperienze.

Di come dovremmo saperci fare attraversare dalla vita con tutta la sua carica di energie.

Di come dovremmo saperci aprire alla curiosità di conoscere persone, storie, esperienze, diverse e lontane dalle nostre e settarci con naturalezza sulle onde che riconosciamo come nostre e attraverso di loro progettare il futuro.

Perché noi viviamo fino in fondo solo nella nostra capacità di progettare il futuro, altro che vivere come se oggi fosse l’ultimo giorno su questa terra.

Noi viviamo compiutamente solo dentro la nostra capacità di immaginarci il nostro domani. Nella nostra voglia di dare gambe ai nostri sogni.

E anche quando non ci riusciamo, quando ci incazziamo, quando ci piangiamo su delusi e smerdati come poche volte nella vita, ne usciamo solo pensando a un nuovo progetto.

Insomma, abbiamo bisogno di storie da raccontare per stare bene. Di storie forti, intense. Che ci fanno più grandi di prima. Che ci cambiano un po’ e qualche volta anche molto più di un po’. Che ci allontanano dal noi di oggi e ci fanno scoprire piano piano il noi di domani.

Tipo, che noi siamo tutti dentro la nostra capacità di evolvere.

E che quando ci chiudiamo a ripensare al passato e il nostro presente diventa l’eterna dimensione della nostra esistenza è allora che sono cazzi.

Franco Bolelli lo sintetizza come al solito meglio di me. E allora rubo a lui: “Li riconosci dall’assenza di attitudine vitale, dall’intelligenza triste, dalla tendenza a impartire lezioni morali, dalla mancanza di qualunque slancio ed eccitazione. Sono dappertutto, contagiano. Non possiamo non combatterli. È una battaglia che si combatte in ogni luogo, gesto, corpo, relazione. Dobbiamo sgominare questo modello di pensiero”.

Perché è dallo scambio di energie fortiche nascono, quasi sempre per quel culo cosmico che tutti ci governa, i rapporti migliori, le amicizie più forti e gli amori più intensi. E perché no, anche le trombate più galattiche.

Perché non c’è davvero miglior cosa di esplodere di piacere quando il culo cosmico decide che è arrivato il momento. E quel culo è per gran parte nelle nostre mani. Lo tastiamo ogni giorno.

E per fargli fare bene il suo lavoro l’importante è toccarlo con la giusta grazia e un bel po’ di malizia.

E allora lui funziona alla grande.

So, setup and go.




Facebook Twitter Rss