ANNO 25 n° 118
''Sempre a destra della classifica''
La Tuscia al 68esimo posto della classifica de Il Sole sulla qualità della vita BR>I commenti dei direttori Delli Iaconi (Unindustria) e De Simone (Confartigianato)
23/12/2015 - 09:41

VITERBO –  La provincia di Viterbo cresce, anche se non sfonda. L’analisi pubblicata lunedì da Il Sole 24 ore per il 26esimo anno consecutivo, dice che i dati sulla qualità della vita sono buoni. Magari non eccellenti, ma migliori di quelli di un anno fa: rispetto al 2014, infatti, la Tuscia ha guadagnato tre posizioni, si attesta al 68esimo posto tra le 110 province italiane, e soprattutto è la prima nel Lazio, eccetto Roma. Non un quadro da cittadina svizzera, certo, però di questi tempi – con la crisi che regala gli ultimi morsi e gli storici problemi infrastrutturali che questa terra si porta appresso – non ci si può lamentare.

 

''Sono dati da analizzare con calma – dice David Delli Iaconi, direttore di Unindustria – anche perché prendono in esame tanti indici, non soltanto quelli economici. Però il fatto che la Tuscia sia avanti a realtà simili come Rieti non può che essere un fattore positivo. Frosinone e Latina invece sono province di dimensioni maggiori, almeno per quanto riguarda l’industria. E Roma è la capitale, fa un’altra partita''.

 

Interessante anche il parere di Andrea De Simone, che da direttore di Confartigianato può vantare un osservatorio importante sulle piccole realtà: ''Il 68esimo posto certifica un aspetto che si vede anche soltanto vivendo la città e il territorio – dice il dirigente – Cioè che siamo sempre tra gli ignavi, per dirla alla Dante o, se preferite un paragone calcistico, siamo nella parte destra della classifica. Nessuna sorpresa: che la criminalità aumenti e che la disoccupazione non cali non è soltanto una percezione, ma i dati dell’Istat. Così come è difficile vedere qui quella ripresa che si nota in altre parti d’Italia''.

 

I numeri negativi arrivano anche in settori dove il territorio non solo può far poco, ma continua a subire la malagestione altrui: ''Mi viene in mente la sanità – conferma De Simone – Praticamente un solo Pronto soccorso per tutta la provincia significa non solo tempi d’attesa lunghissimi per i pazienti, ma anche, peggio, che se un cittadino di Acquapendente o di Onano viene colpito da infarto e ha bisogno di assistenza immediata rischia la vita, visto che Belcolle è ad un’ora di viaggio… La verità è che finché non nascerà una macro Regione appenninica saremo sempre schiavi di Roma’’.

 

Eppure, qualche cosa di positivo c’è, per esempio la buona posizione nell’imprenditoria giovanile: ''Comprensibile, viste le agevolazioni in vigore fino all’anno scorso per gli under 35 che aprivano un’impresa, ci sono stati anche tanti passaggi generazionali, di padre in figlio – osserva De Simone – Ma certo, anche qui qualcosa si muove: le menti valide ci sono, basta formarle bene e i risultati si possono vedere. I dati sulla cultura? Mi sorprende quella sui cinema: i viterbesi sono costretti ad andare a Vitorchiano, c’è l’assurda vicenda del Genio ancora chiuso. Ma l’altro giorno parlavo con un amico di Livorno, che si è trasferito qui da qualche anno e che sta apprezzando la quantità e la qualità degli eventi che si fanno. Forse spesso siamo noi a non accorgercene…''.




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