ANNO 25 n° 116
Ritardo nell'apertura nido a S. Barbara
Buzzi (FdI): ''Comune a rischio penali''
''Famiglie penalizzate, anche le ditte escluse faranno istanza di accesso agli atti''
15/11/2015 - 11:00

VITERBO – E' il fattore tempo, in riferimento al quale ancora il Comune di Viterbo non è stato in grado di dare date certe, quello che preoccupa di più. Sull'apertura dell'asilo nido di Santa Barbara, di fatto, ad oggi ancora non ci sono certezze, anche se l'assessore alle Politiche sociali Alessandra Troncarelli ha spiegato a Viterbonews24 che i ritardi sono dovuti ad autorizzazioni sanitarie mancanti ma che a breve tutto sarà risolto.

 

In merito alla vicenda solleva tuttavia ancora dubbi il consigliere comune di FdI Luigi Maria Buzzi. ''Di solito la gestione delle strutture ha durata di almeno 10 o 12 mesi, cioè per l’intero arco dell’anno scolastico – dichiara -. Ma siamo a metà novembre e l’asilo è ancora chiuso, non sappiamo se e quando aprirà: è probabile che se il ritardo si protrarrà per il Comune siamo previste anche delle penali”. Secondo l’esponente di FdI, nonostante le rassicurazioni dell’assessore, i tempi per il funzionamento del nido si allungheranno ulteriormente, perché ''certamente, otre al consigliere regionale Sabatini, anche le altre ditte che hanno partecipato alla gara e non hanno vinto presenteranno istanza di accesso agli atti. Sicuramente il procedimento è a posto, ci mancherebbe, sono sempre portato a pensare che sia tutto in ordine, ma un controllo in più servirà a sviare ogni possibile dubbio”.

 

Buzzi confessa di aver seguito la vicenda del nuovo nido di Santa Barbara solo fino ad una certa fase. “Mesi fa c’è stata un’accelerazione per dar vita ad un progetto che riguardava il trasferimento della materna di Santa Barbara nella nuova struttura – ricorda -, poi il tutto si è fermato e si è fatta la gara per soli 20 posti della sezione lattanti. E’ vero che la natalità è in diminuzione e che, rispetto a qualche anno fa, le iscrizioni ai nidi sono di meno, ma è altrettanto vero che se stiamo a novembre e ancora non si hanno certezze sul nuovo nido, le famiglie della zona hanno avuto la necessità di organizzarsi per tempo scegliendo altre strutture, anche private. Se continuiamo così – conclude -, quella che era stata concepita come un’opera importante per il quartiere diventerà una cattedrale nel deserto”.




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