ANNO 25 n° 110
Più di ogni altra cosa
>>>>>>>>>>>>>> di Massimiliano Capo <<<<<<<<<<<<<<
24/12/2013 - 04:01

di Massimiliano Capo

''Più di ogni altra cosa, da sempre, avevo desiderato non restare solo. Sentire che la mia vita non era soltanto la mia''.

Ecco, per me l’amore è questa cosa qui.

Sentire che la mia vita non è più solo la mia.

È di questo che si sente la mancanza quando non c’è.

Mica dei baci, delle carezze, delle coccole, di fare sesso, di andare per musei, di regalarsi i libri, di fare merenda in pasticceria, di correre sulla spiaggia, di farsi le foto, di mandarsi i messaggi maiali, di immaginare le vacanze insieme, e poi ancora dei pranzi, delle cene, di andare fare la spesa, di dormire fino a tardi abbracciati stretti stretti.

No, non è questo che ci manca.

Cioè, è pure questo, pure queste cose ci mancano e anzi ci sembra che ci manchino solo loro.

E invece quello che ci manca davvero è quella sensazione incredibile che non siamo più soli al mondo che solo l’amore ti sa dare.

Una sensazione così forte che usciresti di casa e che sei innamorato, e che ami, lo scriveresti su tutti i muri che incontri con la bomboletta spray del colore dei sogni che non finiscono mai.

Quel colore tra il rosso del sole al tramonto d’estate e il cielo azzurro che è il colore dell’amore, almeno per me.

Perché ognuno ha il suo colore dell’amore, quello di cui colora i giorni in cui sente che la sua vita non è più solo la sua e pure quelli in cui l’amore non c’è e allora del colore dell’amore colora i ricordi perché tanto la vita è tutto un pendolo tra le cose che si fanno e i ricordi di quando le hai fatte.

E tutto il mondo ci sta intorno solo per attivarci la memoria e per farci mettere insieme, e poi ancora insieme, le tessere di tutto quello che ci succede cosi che alla fine esca il nostro ritratto. Il segno, o meglio i segni, del nostro passaggio su questa terra.

Perché alla fine, inutile prendersi per il culo, ad esser proprietari di sé stessi ci si annoia.

Altro che into the wild, solitudine, eremitaggio; altro che agonismo sessuale un tanto al chilo, altro che mutandine da collezionare e menate varie: quello che vogliamo sentire è che la nostra vita non è soltanto la nostra.

Questo vogliamo, condividere. Condividerci.

E non parlo solo dell’amore quello fisico, quello con l’altro sesso che poi alla fine può essere anche lo stesso, di sesso intendo.

Questa cosa di sentirsi non più proprietari esclusivi della propria esistenza è dentro tutti i rapporti profondi: di amicizia, familiari. E non cambia nulla la natura del destinatario, per me questa cosa qui, proprio questa qui che ho appena detto, è l’amore. Quello che ti viene voglia di scriverlo maiuscolo, tipo così: Amore.

Come ci sono arrivato a convincermi che tutto sta dentro questa storia è stato, come sempre accade con le cose che cerchi con maggiore impegno, quasi fossero la tua unica ragione di vita, per una botta di culo.

In inglese la chiamano serendipity che forse suona anche meglio e di sicuro fa più chic.

Ma ora non conta, perché alla fine, culo o serendipity che sia, tu ti trovi lì, ci pensi e ci ripensi, senti che è lì, sulla punta della lingua e la vuoi dire e invece ci giri intorno senza trovare le parole giuste e allora ci provi e ci riprovi e ti incazzi perché vorresti tanto dirla e invece ogni volta che la scrivi non suona come vorresti e senti che ci sei vicino ma non ancora abbastanza e allora quasi quasi smetti e poi alla fine, quando davvero sei sul punto di rinunciare, di rimandare a un domani qualunque ogni sforzo ulteriore, le energie cosmiche ti mettono in mano un libro e allora leggi la quarta di copertina e quel libro che hai da mesi e i tuoi occhi,che non si sono mai posati lì, ora mettono a fuoco quelle ventuno parole e allora le leggi e poi rileggi e poi le leggi ancora e ti dici una cosa tipo, cazzo ma è questo quello che voglio dire.

È proprio questo quello che voglio dire dell’amore.

Quello che voglio scrivere nella rubrichinapunk prima di Natale.

Quella degli auguri a tutti gli amici che mi leggono ogni settimana.

Quella degli auguri e i ringraziamenti al giornale che mi ospita e alla redattrice fashion blogger.

Quella degli auguri a tutti tutti di stare bene ed essere felici.

Quella degli auguri a tutti tutti tutti di uno Sciallonatale.

Perché solo l’amore conta.

E allora, fatelo.




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