ANNO 25 n° 117
Nel Lazio 52mila lavoratori cassintegrati: Viterbo e Roma le province più colpite
Nella Tuscia registrato un aumento dell'84,5% rispetto all'anno precedente
17/01/2014 - 18:59

VITERBO - Sono circa 52 mila i lavoratori attualmente in cassa integrazione nel Lazio, ben 11.529 in più rispetto al mese di novembre 2013 e 15.575 in più rispetto a dicembre 2012 (erano 36.268). Roma e Viterbo sono le città più colpite dalla crisi. Questi i dati sulla cassa integrazione a livello regionale nel mese di dicembre 2013, elaborati e divulgati dalla Uil di Roma e del Lazio.

Nella Capitale le ore autorizzate di cassa integrazione registrano un incremento del 75% rispetto al mese precedente e del 122,6% rispetto al 2012. A Viterbo l'aumento rispetto a novembre 2013 è pari all'84,5%, mentre si ha una lieve diminuzione (-17%) rispetto a dicembre 2012'.

''Numeri che purtroppo continuano a crescere - commenta il segretario generale della Uil Lazio, Pierpaolo Bombardieri - e che ci fanno comprendere la gravità di una crisi che, contrariamente a quanto viene ripetuto, non accenna a diminuire. Anzi. Basti pensare alla chiusura delle tante attività commerciali del nostro territorio e alla crisi del settore artigianale, dove la Cig in un mese registra un incremento del 65,9%'.

Secondo la Uil, artigianato e commercio sono i settori più a rischio, con un aumento rispettivamente del 65,9% il primo e del 54,8% il secondo, nell'arco di un mese. Mentre rispetto al 2012 è l'industria il settore più penalizzato, con un'impennata delle ore di cassa integrazione pari al 94%.

Per la prima volta, rimane piuttosto stabile rispetto al 2012 il dato dell'edilizia, dove dal 2010 a oggi si sono persi circa 50mila posti di lavoro. ''Soprattutto nelle province - conclude la Uil - le aziende chiedono la Cig prevalentemente per risanare la situazione economica. Quando ciò non è più possibile si passa al licenziamento. Da qui il passo verso il lavoro nero o sommerso è breve''.




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