ANNO 25 n° 84
''Nascosti in chiesa per saccheggiarla''
La testimonianza in aula di don Antonio, parroco di Capranica, al processo
contro la banda che saccheggiava opere d'arte nelle parrocchie di tutt'Italia
18/05/2015 - 12:53

CAPRANICA – Hanno messo a segno oltre 25 furti nelle chiese sparse per tutta la penisola, dalla Sicilia alla Toscana, passando per la Tuscia fino alla Capitale, collezionando un bottino composto da diverse centinaia di opere d’arte. Nel mirino della banda sempre gli istituti religiosi, dove sottraevano statue, bassorilievi, inginocchiatoi, quadri e cornici di valore.

 

''Al mattino trovai la porta dell’oratorio aperta e quindi mi guardai intorno - ha testimoniato in aula don Antonio, sacerdote della chiesa di Capranica, una delle tante colpite dalla banda. Forse i ladri si erano nascosti la sera prima in chiesa, hanno commesso il furto e poi sono usciti utilizzando la porta dell’oratorio''.

 

''Nella mia parrocchia - ha continuato il parroco - avevano rubato quattordici dipinti raffiguranti la Via Crucis. Tredici sono stati ritrovati ma uno è scomparso. Le cornici, tra l’altro, valevano molto e anche le otto cinture in cuoio utilizzate durante la processione avevano un valore elevato. Grazie a Dio e ai carabinieri - ha concluso il prete - molte opere sono state ritrovate ma il danno non è stato irrilevante perché i dipinti risalivano al XVIII secolo e ogni quadro valeva circa 10 milioni di vecchie lire''.

 

Le indagini per intercettare i componenti della banda sono scattate nel 2009, dopo il rinvenimento, all’interno di un furgone, di parte dei tesori trafugati nelle chiese: oltre a 30 quadri raffiguranti immagini sacre, 7 tele che ritraevano la Via Crucis, 180 testi religiosi antichi di grande valore, statue, inginocchiatoi, bassorilievi e vasi, c’erano anche le 13 stazioni su tela di un’altra Via Crucis del XVIII secolo, rubata nella chiesa di don Antonio che, come le altre vittime, aveva allertato i carabinieri.

 

Alla guida del camion, intercettato nei pressi di Formello c’era U.D.B., oggi deceduto, mentre continua il processo a carico di tre suoi presunti complici. Nonostante le numerose denunce, infatti, nessun ladro è stato mai colto con le mani nel sacco e così, nel processo penale che si svolge presso il tribunale di piazzale Clodio a Roma, i tre imputati devono rispondere solo del reato di ricettazione.




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