ANNO 25 n° 117
Le ''Fontane'' si vestono in attesa della Festa della Madonna del Monte
In programma il prossimo 14 maggio
18/04/2013 - 09:53

VITERBO - La cittadina di Marta vive, si identifica e si avvolge, come fa un figlio nel grembo della propria madre, nella Festa della Madonna Santissima del Monte. Lo fa ogni anno, ripetendo, con una passione e una devozione incommensurabili, le uniche frasi a lei care: “Evviva Maria. Sia lodato il Santissimo Sacramento. Evviva la Madonna Santissima del Monte. Evviva Gesù e Maria”.

Fervono i preparativi per l’attesa Festa della Madonna del Monte che si svolgerà, a Marta, tra la notte del 13 e il 14 maggio. Nelle strade e tra la gente si comincia già a sentire, accompagnata dal dolce tepore primaverile, l’inebriante atmosfera di una delle feste religiose più belle e suggestive di tutta la provincia. Si colorano i balconi delle abitazioni con composizioni floreali quasi a voler segnare un pregiatissimo percorso che dal paese accompagna fino al Santuario della Madonna del Monte.

Una tradizione secolare che inizierà già dal pomeriggio precedente, lunedì 13 maggio, quando le autorità religiose e civili, insieme ai cittadini, parteciperanno alla processione per la celebrazione dei solenni Primi Vespri. Al termine del rito religioso, il parroco annuncerà i nomi dei “Signori” della festa che avranno il compito di distribuire la tradizionale ciambella ai partecipanti della loro categoria. All’uscita del Santuario verrà innalzato un globo aerostatico in segno di buon auspicio per la riuscita della celebrazione.

La notte tra il 13 e il 14 maggio è tutta dedicata agli ultimi addobbi e ritocchi delle “fontane”: i carri, trainati a ruote o trasportati a spalla, che sfileranno nel corteo. Fiori e primizie del lavoro dei campi accuratamente selezionati e disposti ordinatamente in modo da creare una composizione unica e originale. Sono chiamate “Fontane” perché spesso arricchite da graziosi zampilli d’acqua. Raffigurano in miniatura i lavori agricoli o riproducono i cicli dell’olio, del vino e del pane; gli attrezzi e gli utensili dell’agricoltura e della civiltà contadina. I frutti, l’uva, le olive, sono spesso conservati freschi sui rami o sui tralci originari, con l’aiuto di antiche e segrete tecniche. Il pesce, spesso di proporzioni considerevoli, pescato nei giorni precedenti la festa, viene mantenuto “a vivo” in speciali casse immerse nell’acqua del lago o del fiume così da garantirne il nutrimento con l’acqua corrente fino alla vigilia quando, estratto dalle casse, verrà posto fresco sulle “fontane” dei Pescatori per l’offerta rituale. Sulle fontane è sempre presente un’immagine della Madonna Santissima del Monte. Si lavora, si canta ma, soprattutto, si prega.

“Anche quest’anno – spiega Francesco Tarquini, presidente del Comitato della Madonna del Monte – siamo pronti ad accogliere la nostra festa. Ogni martano aspetta con impazienza il giorno del 14 maggio per poter manifestare, alla Madonna, tutta la devozione e la passione che animano i nostri cuori. Per noi questa solenne celebrazione non rappresenta solo una tradizione, un’usanza, ma una vera e propria ‘apertura’ alla grazia di Maria”.

L’alba del 14 maggio viene salutata dal secolare rullo del tamburino. Alle sei del mattino, al Santuario, il vescovo celebrerà la Santa Messa per i soli partecipanti alle “Passate”. Intorno alle 8,30 tutti i partecipanti si raduneranno lungolago e, verso le 9, mentre le campane della Collegiata suoneranno a festa, il Corteo si snoderà per le vie del paese fino a raggiungere la chiesa del Monte. Sfileranno prima i Casenghi, poi i Bifolchi, i Villani e i Pescatori. Raggiunta la chiesa verrà celebrata la santa messa e, successivamente, inizieranno le “Passate”: i tre giri della Chiesa che ogni categoria compirà entrando nel Santuario dalla porta principale, attraversando l’area sacra del presbiterio e uscendo di nuovo sul sagrato dalla porta del convento.

 




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