ANNO 25 n° 89
La sentenza del Tar apre una rivoluzione
Gli aspiranti operatori termali: ''Tante cose da dire ma non è il momento''
12/12/2015 - 11:03

VITERBO – Termalismo viterbese, la sentenza del Tar nel braccio di ferro tra Palazzo dei Priori e Terme dei Papi è rivoluzionaria. Il tutto al netto dell’annunciato ricorso al Consiglio di Stato, da parte della famiglia Sensi, con possibile richiesta di sospensiva. Sono essenzialmente due gli aspetti più significativi. In primo luogo il pronunciamento espresso dai giudici sulla necessità di tenere conto, all’interno di ogni azione di sfruttamento delle acque, della stabilità del bacino. Tradotto in soldoni: tutela della ''Callara''. Il secondo aspetto riguarda l’aver liberato d’un colpo, sul totale dell’acqua termale a disposizione, la bellezza di circa 20 litri al secondo. Oro termale per rendere possibile davvero il rilancio delle ex Terme Inps.

 

Palazzo dei Priori ha quindi davanti, salvo sospensiva, un’occasione d’oro per intervenire in maniera radicale e aprire al mercato il settore termale. Come dichiarato a Viterbonews24 dall’assessore Antonio Delli Iaconi il Comune ha richiesto alla Regione Lazio il rinnovo della concessione mineraria, che scade nel 2017, con un anno di anticipo. Questo per avere in mano l’intera partita a breve e affidare, con gara, le subconcessioni.

 

La proprietà delle acque termali è infatti della Regione Lazio che su Viterbo ha attive due concessioni: una diretta alla società Free Time per 10 litri al secondo e il resto della risorsa del bacino a Palazzo dei Priori. Il totale del tesoro termale a disposizione per l’utilizzo è di 80 litri al secondo. 10 sono affidati alla Free Time e gli altri sono stati suddivisi nelle seguenti subconcessioni: il Bullicame (6 litri/secondo), Bagnaccio (2 litri/secondo), Piscine Carletti (3 litri/secondo), pozzetto Terme dei Papi (22 litri/secondo), concessione Ciambella (2 litri/secondo), Fenis (2 litri/secondo), Salus (3,5 litri/secondo), Zitelle (12 litri/secondo). Rimangono fuori circa 20 litri al secondo, fino a oggi utilizzati in blocco e sommando quelli già emunti dal pozzetto da Terme dei Papi.

 

La riduzione dell'acqua utilizzabile dalla famiglia Sensi apre la strada al Comune anche sulla possibilità di chiudere la condotta che porta acqua dal Bullicame a Terme dei Papi, essendo sufficiente a soddisfare i 22 litri/secondo riconosciuti dal Tar il solo pozzetto. Questa azione ridurrebbe la sofferenza della ''Callara', che da un anno versa in stato comatoso. Per risolvere al meglio la situazione occorrerà comunque attendere ''l'intombamento del pozzo San Valentino', sfondato più di un anno fa e all'origine del collasso di uno dei luoghi simbolo del termalismo viterbese.

 

Abbiamo cercato di raccogliere commenti tra gli aspiranti operatori termali, rimasti un po' al palo per la scarsità di acqua in questi anni, sulla sentenza del Tar. 'Avrei tante cose da dire ma non è il momento queso', il commento più gettonato insieme alla richiesta di garanzia dell'anonimato.




Facebook Twitter Rss