ANNO 25 n° 75
''La principessa bambina come Ati
per rilanciare etruschi e territorio''
La soprintendente Russo: ''Una scoperta straordinaria per conoscere
meglio la civiltà di Vulci''. Le analogie con la fanciulla di Experience Etruria
11/03/2016 - 09:53

MONTALTO DI CASTRO - Grande rilevanza mediatica ha avuto la scoperta della tomba della principessa, la sepoltura rinvenuta circa un mese fa nel parco naturalistico e archeologico di Vulci. Il ritrovamento, di grande importanza storica, ha permesso agli studiosi di poter esaminare i resti umani di una giovane etrusca di circa 13-14 anni e il corredo ritrovato all’interno della sua tomba. Un tassello in più, dunque, che si va ad aggiungere ai già tanti tesori ritrovati nel corso degli anni nel parco di Vulci.

 

C’è poi chi ha definito il rinvenimento della tomba della principessa ''rivoluzionario''. Stiamo parlando della soprintendente per i beni archeologici della Regione Lazio Alfonsina Russo, da sempre in prima linea per la promozione degli scavi nel sito etrusco. Dopo aver interpellato sull’argomento il direttore scientifico del parco di Vulci Carlo Casi, ora Viterbonews24 ha raccolto le considerazioni proprio di Alfonsina Russo, la quale ha spiegato perché questa scoperta può considerarsi veramente rivoluzionaria.

 

''Il ritrovamento dei resti della principessa e del suo corredo è di straordinaria importanza perché ci fornisce moltissime informazioni su un periodo storico ancora poco conosciuto per Vulci, ossia gli anni che vanno dalla fine dell’VIII all’inizio del VII secolo a.c. – sostiene la Russo – Gli oggetti che abbiamo ritrovato all’interno della sepoltura confermano tutta una serie di rapporti tra Vulci e il Mediterraneo e l’apertura della città verso il commercio marittimo, risalente proprio al VII secolo a.c''.

 

Come ci ha spiegato la soprintendete, gli scarabei egizi depositati all’interno della tomba della ragazzina etrusca rappresentano delle merci di lusso e, allo stesso tempo, confermano che la tomba apparteneva a un personaggio nobile, di rilievo nella società etrusca dell’epoca. Gli scarabei, infatti, oltre che per la loro preziosità, erano importanti perché rappresentavano dei veri e propri amuleti che accompagnavano gli individui di un certo rango durante la loro vita terrena ma anche nell’aldilà. Ecco quindi che venivano deposti nelle tombe insieme ai corpi dei defunti, come buon auspicio per il viaggio che andavano a intraprendere.

 

Ma il ritrovamento dei resti della principessa ci fa balzare alla mente, inevitabilmente, il personaggio di Ati, la giovane etrusca protagonista di Experience Etruria, il filmato in 3D prodotto dalla Soprintendenza del Lazio insieme ai comuni di Viterbo, Orvieto e altre 15 piccole e grandi città del Lazio, dell’Umbria e Toscana, che ha il compito di accompagnare lo spettatore in un viaggio alla scoperta dell'Etruria meridionale. Al personaggio di Ati ha immediatamente pensato anche Alfonsina Russo: ''La scoperta della tomba della principessa rilancia il progetto Experience Etruria e conferisce maggiore forza alla figura di Ati, realizzata su basi scientifiche grazie alle testimonianze archeologiche rinvenute dagli esperti, e al territorio stesso. E' un modo per rilanciarlo ulteriormente e per permettere a un numero sempre più ampio di persone di conoscerlo''.

 

L’attenzione da parte della stampa italiana, ma anche estera, nei confronti della scoperta può certamente portare grossi benefici al parco stesso: ''L’interesse internazionale è fondamentale per noi perché potrebbe generare un apporto di fondi che potrebbero in seguito essere essere investiti in campagne di scavi proprio qui a Vulci. – auspica Alfonsina Russo – In merito alla necropoli etrusca andrebbe svolto un lavoro continuativo e accurato che ci permetterebbe di entrare in possesso di altre importanti informazioni rimaste ancora sconosciute ai nostri occhi''.

 

Non a caso, proprio il 4 aprile partirà a Vulci una grande campagna di scavi che, come confermato dalla stessa soprintendente, potrebbe riportare alla luce il resto del gruppo familiare appartenente alla principessa etrusca. La scoperta dello scorso mese è, infatti, solo un primo tassello di un mosaico importante e molto complesso.

 

Ma le novità non finiscono qui e ad annunciarle è la stessa Russo: ''Il 15 aprile inaugureremo la Necropoli dell’Osteria, situata nelle immediate vicinanze del nucleo villanoviano di Poggio Mengarelli. Sempre nella stessa area, sarà a breve fruibile al pubblico anche l’affascinante Tomba della Sfinge''. Della zona di Poggio Mengarelli fa parte proprio la tomba dello scarabeo dorato, o della principessa; una delle ultime grandi scoperte effettuate nel parco di Vulci, sottratta allo sciacallaggio dei tombaroli, pronti a mettere le mani su un tesoro di inestimabile valore.




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