ANNO 25 n° 107
Infuria la bufera sul circolo unico
Interessati della vicenda anche Matteo Orfini e Debora Serracchiani
09/02/2016 - 11:50

VITERBO – Tessere Pd, sul circolo unico cittadino continua a imperversare la bufera. Il nodo della questione è dato dalle 300 tessere, 278 per la precisione, che secondo gli accusatori del segretario Carlo Mancini sarebbero state inserite sulla piattaforma telematica utilizzata dal partito senza essere passate per il circolo.

 

Il Velino, l'agenzia di stampa che sta seguendo con grande attenzione la vicenda, ha contattato due big del partito nazionale, per la precisione Matteo Orfini e Debora Serracchiani. Ma a precisa domanda sul caso viterbese hanno dichiarato di non essere a conoscenza di quanto sta accadendo, ma che si sarebbero informati e avrebbero fornito chiarimenti.

 

Lo stesso Velino ha annunciato di aver potuto visionare i documenti che ricostruiscono il caso dei presunti falsi tesseramenti, caricati sulla piattaforma web del partito. Secondo gli avvocati D’Agostino e Venuti, che stanno curando l’esposto presentato agli organi di controllo nazionali e regionali, da alcuni iscritti del circolo Pd Viterbo, si configurerebbero ''fatti che concretano fattispecie di rilevanza penale''. Nello specifico, secondo la prospettiva dei legali, vengono ipotizzati i reati di falsità materiale, falsità di scrittura privata, sostituzione di persona e truffa.

 

In poche parole il ricorso chiede la verifica delle circa 300 tessere che non sarebbero passate per il circolo e, in caso di anomalie, il conseguente annullamento. Infuriano poi le polemiche sui tesserati al circolo viterbese ma non residenti nel capoluogo. Diversi sarebbero infatti gli iscritti provenienti o dai circoli delle frazioni: Grotte Santo Stefano, Bagnaia e San Martino; o anche da altri comuni della provincia. Fatto quest’ultimo previsto dal regolamento, previa dichiarazione degli stessi richiedenti la tessera di voler partecipare all’attività politica del partito fuori dalla propria residenza e in un circolo a loro più comodo per ragioni lavorative, di studio o altro.

 

I ricorrenti chiedono comunque la verifica di queste situazioni, così come dei nominativi ritrovati sul sistema web ma non risultanti dai verbali di circolo, redatti dall’ufficio adesioni alla chiusura delle giornate di apertura del circolo dem.

 

Un comportamento che, a detta dei denuncianti, sarebbe stato più volte segnalato agli organi di garanzia regionale e nazionale. Gli unici ad avere accesso al caricamento web sarebbero stati, come da procedura valida a livello nazionale, il segretario di circolo Carlo Mancini e il segretario provinciale Pd Andrea Egidi.

 

Il tesseramento in questione farà fede per i congressi del partito che a ottobre dovranno rinnovare i segretari dei circoli, dell'unione comunale e della federazione provinciale. Una partita parecchio calda, considerando il clima di forte scontro tra le correnti. Partita nella quale sembrano invece non rientrare i casi degli stranieri visti in coda anche a Viterbo (per il tesserameto) prima di Milano (per votare alle primarie per il candidato sindaco): nella Tuscia infatti le comunità di immigrati avrebbero partecipato già in passato agli appuntamenti politici del Pd senza sollevare alcun sospetto.




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