ANNO 25 n° 111
Il potere della parola
A cura di Michele Palazzetti – IPSE Istituto Psicologico Europeo
03/08/2013 - 04:00

VITERBO - Segnatevelo: lui si chiama Pietro Benedetti. E il suo monologo s'intitola Drug Gojko. L'ho visto mercoledì sera a Capodimonte. Potreste trovarlo in altre piazze della provincia, o in giro per l'Italia. Da vedere. E da consigliare ai ragazzi.

Benedetti restituisce in prima persona il racconto di Nello Romagnoli, gommista viterbese, tutt'ora vivente, già soldato della Marina, che all'indomani dell'armistizio del '43 visse tre anni nelle brigate partigiane di Tito in Jugoslavia.

Uno spettacolo misurato, elegante, toccante. Che parla di orrore per la guerra, paura, smarrimento. E del modo in cui un uomo semplice, risucchiato dall'incomprensibile, ha saputo stabilire cosa per sè fosse giusto e morale. E la cadenza viterbesissima che Benedetti usa, suona come una soluzione musicale appropriata e universale.

La bella scelta della Proloco di Capodimonte ha regalato un'occasione preziosa. Riunire persone nella bella Piazza della Rocca ad ascoltare il racconto di una storia. Con le sedie raccolte attorno al contastorie, senza il diaframma di un palco. Come un gruppo attorno al fuoco. A commuoversi, a ridere, a riflettere.

Non trovo neppure giusto dire che tutto questo è avvenuto senza effetti speciali. Perché specialissimo è l'effetto dello stare insieme ondeggiando al ritmo di chi sapientemente racconta. Crea patrimonio condiviso. Crea identità. Soprattutto crea energia. Perché le parole sono usate per descrivere fatti caricandosi di emozioni: quelle di chi ha vissuto quei fatti e che poi li ha raccontati; quelle di chi ha raccolto il racconto, l'ha fatto proprio e l'ha trasmesso ad altri; e quelle di chi, in una sera d'estate, ha ascoltato e immaginato quell'intreccio di storie e a sua volta l'ha usato per provare nuove emozioni.

Una sera d'estate in cui le persone attorno a me, tutte del posto, in attesa che lo spettacolo iniziasse parlavano con passione di come il lago era una volta e di come potrebbe essere, di ambiente e di futuro, di passato e di sviluppo. E già in quel momento Capodimonte era più bella.

Michele Palazzetti

Responsabile Coaching e Formazione

IPSE Istituto Psicologico Europeo

ipseroma@gmail.com




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