ANNO 25 n° 89
I tesori della tomba della Ricamatrice
presto in mostra (nella Tuscia?)
A breve incontro tra direttore degli scavi alla Doganaccia e la soprintendente Russo
02/04/2014 - 16:44

di Alessandra Pinna

VITERBO - I tesori della tomba della Ricamatrice di Tarquinia, tra cui la preziosa pisside bronzea, presto in mostra. E' questa l'intenzione di Alessandro Mandolesi, professore di Etruscologia e antichità italiche all’università di Torino e direttore degli scavi alla Doganaccia, che la prossima settimana partirà in direzione Roma per parlare dell’iniziativa con Alfonsina Russo, soprintendente per i Beni archeologici dell’Etruria meridionale.

La scoperta, avvenuta nel settembre dello scorso anno durante la terza campagna di scavi della necropoli della Doganaccia, aveva fatto il giro del mondo. Era stata ripresa da siti del calibro di Fox News, Discovery Channel e The Huffington Post e da siti specializzati in archeologia di tutto il mondo.

Adesso, a sette mesi dal ritrovamento, l'intento è quello di mettere in mostra l'oggetto che gli archeologi hanno trovato accanto allo scheletro della Ricamatrice. La pisside, un contenitore in lamine di bronzo e decorato a sbalzo, all'interno del quale sono stati individuati aghi e un rocchetto con dei fibre pregiate. ‘’Si tratta di un elemento prettamente femminile - aveva spiegato il direttore degli scavi Mandolesi a Viterbonews24 - una sorta di moderna trousse all'interno della quale abbiamo trovato non gioie, ma strumenti per il ricamo: aghi di bronzo e argento e un rocchetto che conteneva un prezioso filato''.

 ‘’Cercheremo di valorizzare al meglio la scoperta organizzando una mostra ad hoc – ha spiegato Mandolesi – che ha già avuto il placet della Regione Lazio’’. Sede dell’esposizione? ‘’Adesso è troppo presto per parlare di un luogo. – ha proseguito – Tarquinia e Viterbo potrebbero contendersela ma anche il museo di Villa Giulia di Roma è stato preso in considerazione. Questo aspetto, però, è ancora tutto da chiarire’’.

Chi la spunterà? Tarquinia, sede naturale del ritrovamento? Viterbo, capoluogo di provincia che mira a diventare città della cultura? O Roma, che ospita il più rappresentativo museo di civiltà etrusca, ovvero Villa Giulia? Come ha spiegato Mandolesi è ancora tutto da decidere ma è certo che l’esposizione dei tesori della tomba nella Tuscia potrebbe essere una grandissima occasione di richiamo turistico e di promozione del territorio.




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