ANNO 25 n° 107
I Mo.Ri. tirano diritto
Riunione dei Moderati e riformisti sulla situazione a Palazzo dei priori
e non solo.''Nessun compromesso né sui tempi né sui nomi. Siamo per fare'
09/01/2016 - 11:33

VITERBO – Fatti, e non pugnette. Questo il riassunto con deriva leggermente triviale, della riunione di ieri sera dei Moderati e riformisti (i Mo.Ri. Secondo la fulgida definizione de Il Messaggero, che adotteremo anche qui). Si sono visti alle sei della sera, non in via Monte Zebio, in quella vecchia sede della Margherita (c’è ancora scritto, sul campanello) che potrebbe diventare presto la casa dei Moderati e Riformisti, ma in via Fontanella di sant’Angelo, dove sono ospitati i gruppi consiliari. Argomento principale, naturalmente, la crisi che attanaglia il Comune di Viterbo (in cui Mo.ri. È alleato strategico del Pd, quel Pd in fiamme) e, argomento secondario nonché strettamente collegato, il prossimo voto amministrativo, a giugno, in 21 amministrazioni della Tuscia.

 

Il comunicato diffuso alla fine del summit è vago, e generico: ''E' stata effettuata una analisi della situazione politica del capoluogo , dell'ente provincia e di tutti i comuni che andranno al voto in primavera. Per quanto riguarda Viterbo i Moderati e Riformisti , nonostante una situazione incomprensibile, non hanno mai smesso di portare avanti i pro getti programmati dall'intera maggioranza che interessano il futuro della città. I Moderati e Riformisti confermano l'impegno politico su tutto il territorio in vista della prossima tornata elettorale''.

 

A parlare coi protagonisti, invece, viene fuori un quadro leggermente diverso, soprattutto per quanto riguarda il capoluogo. ''Siamo tranquilli, specie perché la crisi non l'abbiamo certo creata noi – dice un consigliere che ha partecipato alla riunione – Semmai, noi siamo quella che la subiamo. E che invece vorremmo concentrarci sulle cose da fare, al di là di certe logiche di partito che non ci appartengono per definizione, visto che siamo civici per definizione. Né possiamo pensare ad un governo di scopo, con data di scadenza incorporata: noi vogliamo andare fino in fondo, se è possibile…''

 

Appena giovedì il segretario regionale del Pd Melilli, proprio su queste colonne, aveva aperto al confronto con la componente civica, e aveva invitato il sindaco a farsi portavoce dell'intera amministrazione: ''Siamo pronti ad incontrarci con Melilli, se e quando lui vorrà, ma per parlare delle cose da fare, e non certo per eventuali riequilibrature di giunta e di poltrone: sono cose che non ci interessano e non ci hanno mai interessato. Anche perché la maggior parte di noi non risponde a logiche o direttive di partito''. Insomma, la crisi è viva, evviva la crisi.




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