ANNO 25 n° 84
I due stavano preparando un colpo
I moldavi arrestati dalla Mobile l'altra notte a Montalto non hanno precedenti
Viaggiavano a bordo di un'auto rubata e avevano a bordo attrezzi per lo scasso
12/11/2015 - 11:18

MONTALTO DI CASTRO – Stavano pianificando un colpo i due moldavi arrestati l’altra notte a Montalto dagli agenti della Squadra Mobile per lesioni, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e ricettazione. Viaggiavano a bordo di un’auto che è risultata rubata ad ottobre scorso ad Acquapendente, così come è risultata rubata la targa, appartenente infatti a un’altra vettura. All’interno arnesi da scasso. Tutti indizi che lasciano presupporre agli inquirenti che presto, se non addirittura la sera stessa dell’arresto, avrebbero colpito. I due, entrambi di origine moldava, di 25 e 29 anni, non hanno precedenti.

 

Gli uomini della Squadra Mobile, impegnati in un’altra operazione, hanno notato l’auto con loro a bordo ferma in un parcheggio di Montalto. È stato a quel punto che, alla vista dei poliziotti, i due, per sfuggire al controllo, hanno messo in moto l’auto e, nonostante fossero circondati, hanno tentato la fuga prima speronando l’auto di servizio e poi provando anche a investire un agente. E a fermarli non sono serviti nemmeno i colpi di pistola esplosi a scopo intimidatorio dalle forze dell’ordine.

 

È durato tutto una manciata di minuti: hanno anche sfondato un muretto per farsi strada ma sono stati prontamente bloccati e arrestati dai poliziotti un attimo prima che uno dei due entrasse in un fossato per riuscire a scappare.

 

Un episodio che non può non essere messo in relazione all’inseguimento, finito poi in tragedia, di domenica sera a Nepi. Sempre cittadini stranieri, sempre a bordo di auto rubate e sempre indifferenti all’alt delle forze dell’ordine. E nel caso di Nepi, dove ad operare erano i carabinieri, si è sfiorata anche la tragedia, oltre al fatto che, come nell’accerchiamento dei due moldavi da parte degli uomini della Mobile, è stata messa a rischio l’incolumità dei militari: quella Golf bianca, lanciata a tutta velocità per le vie del centro, avrebbe potuto falciare i passanti. L’epilogo, come è noto, è stato ben diverso dal fatto di Montalto. Due dei tre banditi, per sfuggire ai carabinieri, si sono gettati nel vuoto, verso quello che credevano fosse un terrapieno e invece era un dirupo di quasi trenta metri e hanno perso la vita. Del terzo, invece, ancora non c’è traccia, è ricercato, e due sono le ipotesi: o si è salvato miracolosamente oppure è morto ma il suo corpo non è ancora stato ritrovato, vista la zona impervia. Le indagini, da parte dei carabinieri, continuano a tamburo battente.




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