ANNO 25 n° 114
Fondi europei per rilanciare il settore
Al convegno organizzato in Sala Regia, illustrati progetti concreti per la tutela
e la valorizzazione della risorsa acqua, a partire dal censimento della portata
10/10/2015 - 10:38

VITERBO - Sono due le azioni attraverso le quali l'amministrazione comunale di Viterbo intende procedere sul tema del termalismo: tutela e valorizzazione delle acque. E' il percorso illustrato durante il convegno organizzato in un'affollatissima Sala Regia sull'argomento, dietro sollecitazione di alcuni movimenti (Solidarietà cittadina, Piazza democratica, gli ex lavoratori delle Terme Inps). Il sindaco Leonardo Michelini, chiudendo la convention, li enuncia con chiarezza: ''Da un lato, poiché si tratta di un bene non infinito e neppure completamente rinnovabile, va tutelato il bacino termale nella sua intierezza: colpendo i prelievi abusivi, monitorando quelli autorizzati, evitando sprechi e utilizzazioni improprie. Dall'altro, è necessario valorizzare questa risorsa, favorendo nuovi insediamenti e potenziando quelli esistenti. Queste sono le condizioni affinché Viterbo possa diventare davvero davvero una città termale''.

 

Il primo passo per la concretizzazione di questi due obiettivi primari è il censimento puntuale della quantità d'acqua disponibile che, allo stato dell'arte, ammonta complessivamente a circa 80 litri al secondo. Questa è la portata complessiva del bacino, ma quella realmente nella disponibilità del Comune di Viterbo (attraverso la concessione da parte della Regione) si riduce a 52-53 litri al secondo e si riferiscono sostanzialmente all'area del Bullicame. Sono i risultati di uno studio condotto nel periodo 2008 - 2010 dal professor Piscopo dell'Università della Tuscia: adesso tramite, un finanziamento regionale, è stato chiesto sempre all'ateneo viterbese uno studio più approfondito e di carattere più industriale proprio per mettere a disposizione di eventuali nuovi imprenditori dati certi sui quali operare. ''La potenzialità del bacino idrico viterbese -aggiunge Piscopo - è quantificabile in circa 150 litri al secondo, se saranno chiuse tutte le falle che attualmente limitato la portata. Sulla qualità, non ci sono dubbi: è ottima per la presenza di solfati, anidiride carbonica e idrogeno solforato. Tanto che si parla di acqua ipertermale''.

 

''Più acqua disponibile equivale a maggiori possibilità di investimento - spiega l'assessore comunale Delli Iaconi -. Adesso bisogna trovare qualcuno disposto a metterci i soldi. Il bando europeo per le ex terme Inps è una realtà e, a mio avviso, potrebbe concretizzarsi nella prossima primavera quando ci saranno più certezze sia sulla quantità d'acqua a disposizione che sui fondi''. La strada per favorire nuovi insediamenti la indica il consigliere regionale Enrico Panunzi, presidente della sesta commissione e dunque direttamente interessato alla questione: ''C'è un programma che metterà a regime 70 milioni di euro. E' la cosiddetta Call for proposal, presentata qualche giorno fa in Camera di commercio. Per la Tuscia, a mio parere, sono due i campi sui quali puntare con proposte concrete: il settore termale e il distretto ceramico. Non voglio e non posso sbilanciarmi, ma mi pare di poter affermare che se si faranno le cose per bene, ci sono ottime possibilità che vengano accolti e quindi finanziati''. Ecco quindi dove i potenziali nuovi investitori troveranno i finanziamenti per riaprire le terme Inps o anche per insediamenti in altre zone. ''A determinati prelievi di acqua - chiarisce Delli Iaconi - dovranno corrispondere investimenti e posti di lavoro''.

 

''Sulla Call for proposal per il termalismo - interviene l'assessore comunale Sonia Perà (attività produttive) - stiamo lavorando sin dal giorno della presentazione. Oggi Viterbo non è una città termale, piuttosto è una città dove operano stabilimenti termali. Il nostro obiettivo è rendere possibile la presenza di più operatori che non si fanno concorrenza tra loro, ma piuttosto fanno sistema per fare concorrenza ad altre realtà''.

 

Ecco, allora disegnato il percorso: censimento della reale portata, chiusura delle situazione di abusivismo, rifacimento di alcuni pozzi ormai obsoleti, fondi europei erogati dalla Regione. Esulta Marco Sensi (Terme dei Papi): ''Finalmente, dopo anni, sento parlare di proposte e progetti concreti''.

 

Un ultimo accenno al termalismo libero che il Comune di Viterbo si impegna a tutelare: ''Noi abbiamo competenza - spiega il sindaco Michelini - su una parte del bacino, quella cioè compresa nella concessione. Abbiamo chiesto alla Regione di ampliarla e ci sono buone possibilità che ciò avvenga. Intanto ragioniamo sull'esistente: a coloro che sono interessati a gestire sorgenti, diciamo che la cosa è possibile a patto che solo i servizi siano a pagamento. Il bagno è deve continuare ad essere libero''.

 

''Dopo 13 anni di immobilismo assoluto - conclude Panunzi - adesso la Regione si sta muovendo con azioni concrete. Crediamo fortemente nelle possibilità di sviluppo che il termalismo offre''. La sintesi è presto fatta: non bisogna lasciarci sfuggire queste opportunità.

 

 




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