ANNO 25 n° 117
Inchiesta sul caos della Viterbo-Roma, presentato un esposto in Procura
13/09/2012 - 11:45

di Alessandra Pinna

VITERBO – I disservizi della linea ferroviaria Fr3 Viterbo-Roma finiscono sotto inchiesta dopo l’esposto presentato in Procura e inviato per conoscenza alla Questura di Roma, al ministero dei Trasporti, della Salute e del Lavoro ai dipartimenti della Funzione Pubblica e degli Affari regionali e alla presidenza della Regione.

Il reato per il quale si chiede di indagare è l'interruzione di pubblico servizio a causa della continua soppressione delle corse, dei numerosi ritardi e l’inacessibilità di alcune stazioni per persone anziane o con ridotta capacità motoria.

La denuncia è stata presentata da  Carlo Capua, un avvocato romano di 78 anni, che, quasi quotidianamente, è costretto a vivere l’odissea della tratta Viterbo-Roma. Un’odissea raccontata per filo e per segno nel documento presentato, prendendo come giorno simbolo del disservizio ferroviario il 30 luglio. “Nel viaggio di andata, con partenza dalla stazione La Storta - nodo di scambio con la FR3 - le scale mobili sono ferme sia in salita che in discesa - si legge nel documento - e lo stesso vale per l'unico ascensore. Discorso analogo per la fermata della metro A Valle Aurelia. Situazione ancora peggiore al ritorno, dove ancora a Valle Aurelia, nessuna scala mobile (competenza di Trenitalia) o ascensore (Atac) è in funzione e, provenendo da Termini, ci sono quattro rampe di scale per raggiungere i binari della linea ferroviaria per Viterbo. Proprio alla fermata di Valle Aurelia – aggiunge Capua nell’esposto - un passante è stato costretto ad aiutare una donna con un passeggino per salire le numerose rampe di scale e arrivare finalmente nella banchina della stazione”.

L’avvocato, che di recente ha subito un’operazione al cuore, è riuscito a stento a salire le scale, soprattutto durante quei giorni di grandissima afa. “Arrivati in banchina – prosegue il documento - i pendolari apprendono che il convoglio delle 18,30, diretto a Viterbo è stato soppresso mentre quello delle 18,45 è talmente pieno che costringe la maggior parte dei passeggeri a restare a Valle Aurelia, in attesa della successiva corsa”.

L’esposto è alla base dei numerosi episodi di disagio che ogni anno i pendolari della tratta viterbese sono costretti a sopportare. Proprio lo scorso anno, tra l’altro, la Fr3, in base ad un sondaggio di Legambiente realizzato da volontari che hanno monitorato lo stato dei servizi nelle otto linee ferroviarie regionali, è stata decretata vincitrice del trofeo “Caronte”, premio che viene assegnato ogni anno alle tratte pendolari che si distinguono per le peggiori performance di viaggio e, quella viterbese è salita sul podio perché sovraffollata e con corse in continua soppressione senza annunci o indicazioni.

Un netto peggioramento se si pensa che nell'edizione 2010 la stessa linea si era posizionata al terzo posto. Ultimo, ma non per importanza, è il disagio sempre più frequente che causa forti ritardi dovuto ai furti di rame. Furti che costringono a prolungare ulteriormente l’infinito viaggio dei pendolari del capoluogo.

 




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