ANNO 25 n° 111
Don Mazzi si fa ''Grande Albero''
In 300 all'Auditorium, presenti il vescovo e tanti amministratori locali
09/01/2016 - 11:31

VITERBO – Pieno in ogni ordine e grado di posti, così l'auditorium di Santa Maria in Gradi ha salutato don Antonio Mazzi. Il fondatore di Exodus si è presentato con un ''Grande Albero'' nella mente e pezzo dopo pezzo l'ha montato sul palco. L'ha tirato su con i ragazzi di Juppiter e con il presidentissimo Salvatore Regoli, che ha tenuto il tempo dello spettacolo.

 

Uno show dell'anima. Nel ruolo di ingredienti la bellezza, la lucidità del pensiero, le storie, la danza, la musica, l'allegria. Tutto questo ha costruito la gioia. Parola d'ordine della serata. ''Nessuno a casa ha 700 litri di gioia – ha raccontato don Antonio, riflettendo sul miracolo del vino alle nozze di Cana. Eppure solo chi ha 700 litri di gioia a casa può dirsi ricco''.

 

Don Antonio si è fatto albero, con i racconti e con il corpo. Si è sbracciato sul palco, che era inevitabile lasciarsi andare a un sorriso lungo come tutta la sala, nel vedere che gesticolava più della traduttrice Lis (Lingua Italiana dei Segni) a bordo scena. Al centro il tema dell'educazione, delle fragilità, dell'amore. “Dove sta l'amore? La fede? Dove sono le radici oggi”, la domanda che ha risuonato all'inizio dello spettacolo. ''Sono nell'onnipotenza? Sono sotto l'albero dei soldi oppure dobbiamo cercare altrove?'', le domande rivolte ai presenti.

 

Le risposte sono venute fuori masticando il Vangelo. ''Il Vangelo è tutto un sogno, tutto una poesia'', la via indicata. Così è iniziato un cammino di un'ora. Parlando del Padre e del Figlio e quindi dei padri (delle madre) e dei figli. Una grande frase sullo sfondo fa da sintesi a tutto: ''L'essenziale è invisibile agli occhi''. Direttamente da ''Il Piccolo Principe'', riproposto in diverse immagini di sfondo.

 

Circa trecento i presenti: Hanno risposto all'appello i rappresentanti delle istituzioni e di diverse realtà significative del territorio. Dal vescovo Lino Fumagalli al sindaco di Viterbo, passando per il presidente della Provincia Mauro Mazzola, il consigliere regionale Daniele Sabatini, l'onorevole Alessandro Mazzoli, gli assessori Luisa Ciambella, Alessandra Troncarelli, Alvaro Ricci e diversi consiglieri comunali di maggioranza e opposizione. Presenti anche rappresentanti dei comuni della Tuscia, tra cui il tandem Francesco Bigiotti e Luca Profili da Bagnoregio, il sindaco di Caprarola Eugenio Stelliferi e di Roncigione Giovagnoli.

 

A fine spettacolo i saluti del vescovo che ha sottolineato l'utilizzo seriale di una parola, da parte di don Mazzi: ''perdono''. ''Perdonare significa amare di più e la gioia non può venire che da questo''. Michelini ha ringraziato per questo regalo fatto alla città. Luci spente in sala, piccoli fuochi sono stati accesi anche stavolta.




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