ANNO 25 n° 117
Corruzione, arrestato Sergio Legnante
Era competente per lo scalo di Viterbo
Il funzionario Enac aveva giurisdizione sui piccoli aeroporti del Lazio, secondo l'accusa avrebbe concesso appalti in cambio di lavori e piscina per la sua villa
08/04/2014 - 11:23

ROMA – C’è anche Sergio Legnante, funzionario dell’Enac competente pure per l’aeroporto di Viterbo, tra i sei arrestati – altri dipendenti dell’Ente nazionale aviazione civile e imprenditori – ieri mattina con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata ai reati di corruzione, turbata libertà degli incanti, falso e frode nelle pubbliche forniture, nell’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore della Procura di Roma Roma Mario Palazzi e condotta dalla questura della capitale.

Legnante, ex direttore dell’aeroporto di Ciampino e competente degli scali del Lazio per il traffico di piccoli velivoli del Lazio (oltre a Viterbo, quelli di Roma Urbe, Rieti e Equino, in provincia di Frosinone), è accusato di aver costituito un'organizzazione criminale che ha fatto in modo che tutti i lavori eseguiti negli aeroporti minori del Lazio fossero assegnati illegittimamente alle società riconducibili all'imprenditore Massimiliano Mantovano,anche lui finito in carcere, e dominus delle società a cui venivano appaltati i lavori. Raggiunto da un provvedimento di custodia cautelare in carcere anche Alfonso Mele, ingegnere in servizio presso la Direzione centrale dell'Enac. Il gip Maurizio Caivano ha, inoltre, disposto gli arresti domiciliari per tre persone: Adriano Revelant e Luigi Guerrini, uomini di fiducia di Mantovano e Renato Lolli, dipendente dell'Enac. Nell'inchiesta, nata da una informativa della Polaria del 2012, risultano indagate anche altre due persone. Il sistema, secondo l’accusa, andava avanti dal 2009, quando una denuncia di un dipendente dell’Enas su anomalia nell’assegnazione degli appalti aveva fatto scattare le indagini.

Sempre secondo gli investigatori, Legnante avrebbe ottenuto dei favori in cambio delle agevolazioni concesse agli imprenditori: in particolare i lavori di ristrutturazione per la sua villa all’Axa e una piscina. Scrive il gip nell’ordinanza di custodia cautelare: “I lavori sarebbero stati eseguiti sotto costo (corrispondendo solo 50mila euro al posto dei 120mila pattuiti) e formalmente seguiti dalla società 2T Appalti srl ma di fatto realizzati dallo stesso Mantovano per il tramite delle sue maestranze'. Legnante, per l'occasione, avrebbe fatto 'installare una piscina, totalmente a spese di Mantovano che ne sostenne i costi per il tramite della Mgm spa'. Non solo, ma l'ex direttore Enac di Ciampino avrebbe chiesto e ottenuto anche l'assunzione di suo fratello, formalmente presso lo studio del commercialista Massimiliano Masti, che si era accordato con Mantovano. Tra le gare di appalto truccate, una decina quelle accertate, c'è quella sulla recinzione dell'aeroporto dell'Urbe. Per l'esecuzione dei lavori, la società di Mantovano, la Mgm Spa, aveva incassato attraverso la gara 900 mila euro, ma ne erano stati spesi solo 80 mila. La Mgm aveva infatti a sua volta affidato i lavori ad un'altra società, che li aveva eseguiti per una cifra irrisoria.

Legnante è stato spesso a Viterbo, visto che aveva la competenza sull’aeroporto civile ed era conosciuto nell’ambiente degli appassionati locali di volo. Tra i suoi compiti, anche quello di concedere il “sedime aeroportuale” e altre concessioni governative gestite dall’Enac. Enac che dal canto suo, con una nota diffusa dopo gli arresti fa sapere di essere a conoscenza dal gennaio scorso dell’indagine e di “aver fornito immediatamente tutto il supporto richiesto e di essersi resa disponibile a collaborare con l’autorità giudiziaria”. I dipendenti coinvolti “appena l’Ente è venuto a conoscenza delle indagini, sono stati subito rimossi dai propri incarichi ed assegnati ad altri ruoli”.




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