ANNO 25 n° 117
Cna: ''Imprese tagliate fuori dai lavori''
La conferderazione lancia l'allarme: ''Umiliate la professionalità e la dignità di operatori che possiedono le capacità e i mezzi per la costruzione dell’opera
20/09/2013 - 13:56

VITERBO - Non hanno alcuna intenzione di restare a guardare. Le imprese dell’edilizia e del settore dei lavori stradali associate alla CNA lo hanno detto con chiarezza ieri sera, durante l’assemblea che si è svolta a Tarquinia, alla presenza della segretaria dell’Associazione di Viterbo e Civitavecchia, Luigia Melaragni, e lo hanno messo nero su bianco. ''L’imprenditoria locale - è il succo del documento approvato - è stata del tutto tagliata fuori dalla realizzazione del tratto Civitavecchia - Tarquinia dell’Autostrada Tirrenica. Nessuna impresa artigiana di Tarquinia partecipa all’esecuzione dei lavori. Sono così umiliate la professionalità e la dignità di operatori che possiedono le capacità e i mezzi per la costruzione dell’opera e si sottrae al territorio, in una delle fasi più drammatiche per l’economia, l’unica importante occasione di lavoro. Le istituzioni e la politica hanno il dovere di intervenire a tutela delle imprese e dei lavoratori locali''.

Ed ecco come nel documento viene ricostruita la vicenda. ''Le imprese del territorio di Tarquinia hanno sempre considerato il Corridoio Tirrenico un’opera strategica nel sistema delle infrastrutture viarie e di trasporto. La realizzazione dell’Autostrada Tirrenica - si sottolinea - dovrebbe costituire un investimento non solo per il futuro, ma anche per l’oggi. In un periodo di gravissima crisi, che nel locale tessuto produttivo di Tarquinia si evidenzia anche nel saldo negativo di 69 imprese registrato nel 2012 (ben 163 le cessazioni contro le 94 iscrizioni) su un totale di 2.089 imprese, l’unica opera importante per la quale si inaugura un cantiere dovrebbe tradursi anche in opportunità per l’imprenditoria e per l’occupazione locale.

Nel documento le imprese della Cna ricordano che ''in occasione della presentazione del lotto Civitavecchia - Tarquinia i rappresentanti delle imprese e delle istituzioni locali chiesero con chiarezza che fosse garantito il coinvolgimento delle aziende del territorio nei lavori, in un rapporto di pari dignità con le grandi imprese''.

E invece ''Siamo costretti - si prosegue - a prendere atto che l’imprenditoria locale è stata completamente tagliata fuori. Nella realizzazione del lotto 6A, un tratto di 14,6 chilometri, saranno investiti 174 milioni di euro. Attualmente, nessuna impresa artigiana di Tarquinia partecipa all’esecuzione dei lavori, né in qualità di affidataria né di sub affidataria. Ci risulta coinvolta una sola impresa di Tarquinia, per un importo di lavori di circa 3.000.000 di euro''.

La SAT Lavori, contraente generale che ha ricevuto in affidamento i lavori da SAT, ha la possibilità di determinare le condizioni contrattuali, le tariffe degli affidamenti diretti dei lavori, le imprese a cui delegare l’esecuzione delle opere, unilateralmente, in sede assolutamente privatistica. E le tariffe, come le imprese hanno potuto constatare, sono inferiori alla soglia minima necessaria per la proficua prosecuzione dell’attività dell’impresa.

Le imprese artigiane esprimono profonda amarezza e allarme: ''Amarezza perché è umiliata la professionalità – spiegano nel documento - oltre che la dignità, di operatori che possiedono le capacità e i mezzi per l’esecuzione dei lavori di costruzione del tratto autostradale; allarme perché si vedono sottratte un’occasione di lavoro per loro e per tanti lavoratori di Tarquinia in una delle fasi più drammatiche per la nostra economia''.

Ma gli imprenditori non si rassegnane non vogliono essere esclusi da questa importante occasione: ''Non si può permettere - affermano - che vengano completamente escluse dalla costruzione di un’opera che interessa proprio questo territorio. Chiediamo quindi alle istituzioni locali e alla politica non solo di prendere atto di questa situazione, ma di impegnarsi affinché siano rispettati e tutelati le imprese e i lavoratori locali e la realizzazione del Corridoio Tirrenico abbia ricadute positive sull’economia del territorio''.

''In un momento davvero buio, avremmo visto un po’ di luce. Invece il black out resta''. E’ l’amara conclusione di Luigia Melaragni segretario della Cna di Viterbo.




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