ANNO 25 n° 117
San Pellegrino in fiore, buona la prima dell'era Michelini
02/05/2014 - 10:52

di Alessandra Pinna

VITERBO – Buona la prima per il San Pellegrino dell’era Michelini. La manifestazione florovivaistica è stata inaugurata questa mattina in piazza del Plebiscito, cuore amministrativo della città, che grazie ad un giardino colorato accoglie i turisti e dà il via al percorso. Poi la passeggiata dei rappresentanti delle istituzioni lungo il tragitto. Oltre al sindaco Leonardo Michelini c’erano il suo vice e assessore al Bilancio, Luisa Ciambella, gli assessori Antonio Delli Iaconi, Alvaro Ricci, Giacomo Barelli, tanti consiglieri comunali della maggioranza e il deputato del Partito democratico Giuseppe Fioroni. Presente anche il presidente dell'ente autonomo San Pellegrino in Fiore Armando Malè, che insieme ai volontari e ai vivaisti ha lavorato h24 per la buona riuscita della manifestazione. In piazza del Comune il taglio del nastro. I primo allestimento dello slargo risale al 2011. Altro sindaco e altri investimenti. ‘’Viterbo in fiore’’ cosò circa 150mila euro, di cui 100 stanziati dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Lazio, e agli altri 50mila euro erano stati messi a disposizione da altri enti tra cui Comune, Provincia e Camera di Commercio. Un tappeto di prato verde e surfinie dà il benvenuto ai cittadini e ai turisti che arrivano da via Cavour. Buona l’idea della scritta che recita‘’Città di Viterbo, San Pellegrino in Fiore 2014’’. In piazza del Gesu’ sono d’impatto le rose che circondano l’antica fontana. Appena si svolta l’angolo, infatti, si viene investiti da un tappeto di colori, dal rosso al giallo, passando per il rosa, l’arancio e, infine, l’azzurro delle ortensie. Peccato per la parte posteriore della vasca che è rimasta vuota. In piazza della Morte poteva essere fatto di più, una decina di orchidee appoggiata sulla vasca coperta dal prato non rendono giustizia alla bella fontana. Peccato. Dopo il nubifragio di ieri sera il sole è spuntato e la gente è arrivata. Tanta, tantissima, per essere il primo giorno della manifestazione. Passeggia, chiacchiera, scatta foto, si ferma a chiedere informazioni agli stand e compra. Mica male, essendo una mostra mercato i vivaisti guadagnano e gli amanti del giardinaggio fanno qualche affare. Non solo fiori ma anche prodotti locali. Come in piazza San Carluccio, dove “Il fiore della Tuscia Viterbese”, l’iniziativa, organizzata da Archeoares con la collaborazione della Camera di Commercio di Viterbo, mette in risalto le eccellenze delle aziende a Marchio Tuscia Viterbese. Il ponte che porta al Duomo si riempie di persone, incuriosite dalla banda che precede il corteo politico. Alberi ad alto fusto e fiori rosa incorniciano suoi due lati. Piazza San Lorenzo è uno spettacolo, erano anni che non si vedeva un allestimento così d’effetto. Un grande quadrato verde accoglie al centro un’antica fontana decorata di fiori bianchi e rossi. Le otri fanno da contorno e dalla loggia del Palazzo dei papi scendono surfinie a gogò. Si arriva poi in piazza San Carluccio, trasformata per l’occasione in un piccolo parco, con tento di panchine per le persone un po’ avanti con l’età, per i pigri, o solo per scattare una foto di famiglia. Lungo via San Pellegrino si arriva poi nella piccola piazza Scacciaricci, un vero gioiellino, grazie ad una parete di rose recise degne del giardino della regina di Alice nel paese delle meraviglie. E poi si arriva in piazza San Pellegrino, colma di fiori e colori e resa particolare da un laghetto artificiale con tanto di cascata. Bene il giro è finito (non andate in pace). Dietrofront verso piazza del Gesù, dove il sindaco Michelini indice una conferenza lampo per fare un primo bilancio della manifestazione e parlare in generale della cultura a Viterbo, in riferimento all’articolo pubblicato nei giorni scorsi da Viterbopost sul “Report Io sono cultura”, studio realizzato nel 2013 dalla fondazione Symbola, da Unioncamere (l’unione delle Camere di commercio italiane) con la collaborazione della Regione Marche. Che vede la Tuscia al quintultimo posto in Italia per l’incidenza delle imprese culturali sull’economia complessiva della provincia. Per quanto riguarda San Pellegrino il sindaco, pur non sbilanciandosi, si è detto soddisfatto. Per tracciare un bilancio bisognerà attendere il 4 maggio, ma date le premesse di questa mattina, l’edizione numero 28 sarà un successo.




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