Riceviamo e pubblichiamo
Mentre il governo del Paese sta analizzando come potenziare e rendere più efficienti, utili, per dare una funzione vera ai Centri per l’Impiego, l’Amministrazione Provinciale di Viterbo depotenzia e impoverisce.
Si tratta in particolare degli uffici di Acquapendente e di Canino, dove verranno tolte tre persone per ogni ufficio. Gli uffici avranno soltanto la funzione di accoglienza e di orientamento. I sei dipendenti saranno spostati nella sede centrale di Via Cardarelli a Viterbo. Non capendo bene su quali basi e criteri sono stati effettuati ed individuati i trasferimenti del personale. Ma nella delibera è scritto in via sperimentale.
Vorrei chiedere all’amministrazione provinciale quale senso ha questa decisione, se non quella di depotenziare ulteriormente il territorio e di caricare maggiori disservizi ai tanti cittadini che si trovano nella condizione di grande difficoltà e disagio, vista la crisi occupazionale che ci sembra qualcuno dimentichi troppo facilmente.
Il Comune di Acquapendente poi, quasi ci fosse una regia occulta, sta subendo una destrutturazione dei vari servizi, fuori da ogni logica, dopo lo smantellamento della sanità, adesso anche del Centro per l’Impiego, dimenticando che quel comune, e gli altri intorno a cui fa riferimento distano 50 km il che significa venire a Viterbo con un aggravio di costi non da poco. Aggiungendoci che la strada per arrivarci non è neanche di facile percorrenza.
I Centri per l’Impiego dovevano, in realtà, essere riformati e indirizzati da tempo con i LEP (livelli essenziali delle prestazioni) in un più efficace sistema dei servizi, aggi più che mai, in maniera particolare per coloro che si trovano in mobilità, o in CIG straordinaria.
In questo senso doveva andare ed essere concepita la sperimentazione non certo nel togliere servizi. Spesso siamo sconcertati per come vengono prese decisioni e stilate delibere, con troppa facilità, con troppa non curanza.
Miranda Perinelli Seg. Gen CGIL Viterbo