ANNO 25 n° 111
Case all'asta, le vittime: 'Abbandonati dalle istituzioni”
Lo sfogo delle ventiquattro famiglie raggirate: “Abbiamo investito i risparmi di una vita e adesso ci ritroviamo senza immobile né soldi”. La seconda asta nel mese di ottobre
08/07/2012 - 04:00

VITERBO - Tutti a fare quadrato, ma solo fino a quando il caso fa “notizia”; perché, poi, quando perde di attualità cade nel dimenticatoio e relegato tra le scartoffie degli uffici che contano. Almeno così pare.

“Siamo stati abbandonati da tutti e le nostre case, già pagate, andranno all’asta il 3 ottobre 2012”. A parlare è la signora M.G.C., una delle ventiquattro persone che, tra il 2004 ed il 2005, acquistarono altrettanti immobili in località Sant’Egidio, a Marta.

La storia è ormai nota: dopo la mancata stipula del contratto di compravendita da parte della ditta costruttrice e l’archiviazione della denuncia presentata in Procura, gli acquirenti si sono visti mettere all’asta le loro case.

“Ho investito i risparmi di una vita sborsando 160mila euro, che sono tutti fatturati - ha spiegato la signora M.G.C. - ma il costruttore non ha rispettato né i tempi di consegna, né i suoi impegni verso le banche per estinguere l’ipoteca. Adesso ci ritroviamo senza soldi e senza casa”. Una situazione che ha dell’incredibile e sulla quale, a suo tempo, erano intervenuti il sindaco del paese Lucia Catanesi e il presidente della Provincia Marcello Meroi.

“Occorre che, ciascuno per le proprie competenze, faccia luce su questo caso e sostenga le ventiquattro famiglie”, affermavano tra l’ottobre ed il dicembre 2011. Poi, però, il silenzio. O quasi. “Ci tengo a ringraziare il gip Franca Marinelli per aver respinto la richiesta di archiviazione contro il costruttore”.

Nei giorni scorsi, infatti, la dottoressa Marinelli ha chiesto al pm l’imputazione coatta dell’imprenditore per il reato di truffa aggravata dal rilevante danno economico, e il conseguente rinvio a giudizio. Chiaramente, qualunque sia l’esito del procedimento “i risvolti avranno effetto esclusivamente nei confronti della famiglia che ha fatto denuncia”, avevano tenuto a spiegare dagli uffici della Procura per non creare false illusioni da parte delle altre vittime.

“Sollecitiamo il giudice che ha in mano la nostra denuncia penale a fare altrettanto – ha detto M.G.C. - e a non lasciare impunito il costruttore”.

La prima asta si è svolta nello scorso mese di marzo. “Tre case sono state riacquistate dai proprietari; le altre 21, invece – ha spiegato la signora - riandranno all’asta tra il 3 ed il 10 ottobre”. Circostanza che le vittime sperano non si verifichi. “Non abbiamo più né casa né soldi, chiediamo sostegno da parte delle istituzioni e giustizia da parte della magistratura”, ha concluso la signora.

 




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