ANNO 25 n° 116
Caccia ai predatori degli endoscopi
La razzia forse compiuta da una banda che saccheggia gli ospedali nel Lazio
29/04/2015 - 10:10

VITERBO - Sono dei veri e propri ''specialisti'' i ladri che hanno messo a segno il furto da 500mila euro nell'ambulatorio di gastroenterologia dell'ospedale di Belcolle. E, con tutto probabilità, appartengono - o sono collegati - alla banda che da mesi saccheggia gli ambulatori endoscopici in tutto Lazio. Sarebbe questa, secondo quanto si è appreso, la principale pista seguita dagli investigatori per individuare i predatori di endoscopi. Il sospetto è che le attrezzature razziate vadano ad alimentare un vero e proprio mercato clandestino di colonne endoscopiche all'estero.

 

Gli indizi che fanno supporre un'alta ''specializzazione'' dei ladri sono vari e riscontrati in quasi tutti gli ospedali laziali che hanno subito l'identico tipo di furto: per ultimi gli ospedali romani Sandro Pertini e San Giovanni nonché la clinica privata Mater Dei.

 

I ladri che hanno colpito a Belcolle sono entrati in azione tra il 24 e il 26 aprile, probabilmente di notte, quando il piano -1, dove sono ubicati gli ambulatori specialistici, era pressoché deserto in quanto gli ambulatori erano chiusi. Il furto è stato scoperto per caso domenica sera intorno alle 22 da alcuni infermieri che, transitando nel lungo corridoio, hanno notato la porta di gastroenterologia aperta, con evidenti segni di scasso e hanno dato l'allarme. Altrimenti, fino a lunedì mattina, alla ripresa dell'attività ambulatoriale, nessuno si sarebbe accorto di nulla.

 

Una volta dentro la stanza, i ladri sapevano bene cosa rubare: hanno staccato uno a uno i processori della colonna endoscopica, ognuno grande circa 40x40x12 centimetri, poi hanno arraffato gli endoscopi veri e propri, cioè gli strumenti ottici muniti di un tubo flessibile e di una microcamera che serve per osservare cavità gastriche o intestinali, e si sono dileguati. Tutte le apparecchiature rubate potevano essere nascoste in un paio di trolley o in due grosse borse e portate via senza problemi.

 

Gli uomini della squadra mobile, diretti dal vice questore Fabio Zampaglione, stanno tentando di ricostruire anche il percorso compiuto dai ladri per lasciare Belcolle dopo il furto. L'ambulatorio di gastroenterologia si trova in fondo al ''serpentone'' e vi accede dall'ingresso numero uno. La via più diretta per entrare e uscire passa davanti alla guardiola dei vigilantes, sotto la passerella che collega la palazzina delle malattie infettive con il corpo principale dell'ospedale. Ci sono anche altre varie vie d'uscita, ma per utilizzarle è indispensabile percorrere lunghi corridoi o attraversare aree normalmente frequentate da personale sanitario. Non è escluso che per non dare nell'occhio, i malviventi abbiano indossato camici o altri indumenti sanitari.

 

E' invece certo che per pianificare il colpo, i malviventi hanno compiuto più di un sopralluogo nella struttura ospedaliera e che sono riusciti a raccogliere una mole di informazioni sugli orari dell'ambulatorio di gastroenterologia. Gli investigatori sperano che qualcuno, dopo il furto, si ricordi di aver notato qualcosa cui, al momento, non aveva dato rilievo ma che ora potrebbe tornare utili alle indagini.




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