ANNO 25 n° 107
Bruciata l’auto dell’ex sindaco Pomaré
Negli ultimi quattro giorni, tagliate 160 piante d'ulivo e uccisi animali
23/02/2015 - 11:57

FARNESE – Auto parcheggiate sotto casa date alle fiamme, centosessanta piante di ulivo e da frutto tagliate con la motosega, due cani da caccia, polli, galline conigli ammazzati a bastonate, un rifugio agricolo e un motocoltivatore bruciati: sembra la cronaca delle intimidazioni mafiose tipiche di Bagheria e dintorni, invece e la cronaca dei gesti paramafiosi avvenuti nell’ultima settimana a Farnese. Vittima delle ritorsioni, Dario Pomaré, fratello del sindacalista della Cisl Mario Malerba, primo cittadino del paese dal 1999 al 2009, alla guida di una lista targata Partito democratico.

 

Sebbene le indagini dei carabinieri sugli inquietanti episodi siano solo agli inizi, a Farnese sono tutti, o quasi, convinti che gli ''attentati'' contro Pomaré abbiano un preciso movente: la strenua opposizione che egli ha condotto contro l’alienazione a prezzo simbolico dei terreni adibiti a usi civici decisa dall’amministrazione subentrata alla sua. L’ex sindaco ha promosso una serie di ricorsi, tutti vincenti, in difesa del patrimonio pubblico, in larga misura occupato abusivamente da coloro che lo avrebbero riscattato per pochi euro. Ha così pestato i piedi a coloro che ritenevano di aver concluso l’affare della vita. E non glielo hanno perdonato. Tanto che hanno fatto ricorso a metodi tipicamente mafiosi per punirlo e per ''suggergli'' di lasciar perdere, in futuro.

 

Il primo raid contro Pomaré risale alla notte tra mercoledì e giovedì scorso, quando ignoti si sono recati in un terreno di sua proprietà e hanno distrutto tutto quello che hanno trovato: centosessanta piante d’olivo e da frutta tagliate, due cani da caccia, gatti, conigli e galline uccisi a colpi di bastone, un piccolo casale, al cui interno era riposto un trattore, dato alle fiamme. Sabato notte invece, molto probabilmente le stesse, hanno appiccato il fuoco alla sua auto parcheggiata sotto casa. I danni subiti dall’ex sindaco sono considerevoli anche dal punto di vista economico.

 

Pomaré, tra l’altro, non sarebbe l’unica vittima delle aggressioni paramafiose: negli ultimi mesi, infatti, altri elementi della sua amministrazione o loro familiari hanno subito episodi analoghi, sebbene di entità minore. A svelarlo è l’attuale sindaco di Farnese Massimo Biagini: ''E’ dalla scorsa estate che avvengono episodi simili – dice -, ma si trattava di casi isolati, non gli avevamo dato peso. Anche in precedenza – rileva - nel mirino c’erano ex amministratori, come il precedente vicesindaco, e i loro parenti. Ma quello che è successo a Pomaré - scandisce - è davvero sconcertante, due atti intimidatori nel giro di tre notti. Prima gli hanno distrutto tutto ciò che aveva in campagna, poi l’auto bruciata, bisogna intervenire immediatamente'''.

 

Secondo quanto si è appreso, la pista delle ritorsioni per l’attività ammnistrativa svolta da Pomaré sarebbe ritenuta molto attendibile anche dagli investigatori. ''Nessuna caccia alle streghe – dice ancora Biagini –, abbiamo piena fiducia nei confronti delle forze dell’ordine, sono sicuro che con il loro operato riusciremo a fare luce su questa triste vicenda. Per questo motivo ho in programma un incontro con il comandante della Compagnia carabinieri di Tuscania''.




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