ANNO 25 n° 114
Azienda viterbese restaura la prima bandiera del Pci
Presente alla cerimonia Ugo Sposetti: ''Necessario recuperare la nostra storia'
13/05/2015 - 12:14

VITERBO – Riportata a nuova vita da tre restauratrici viterbesi la storica bandiera del Partito Comunista d’Italia del 1921. L’antico vessillo, che fu issato al teatro San Marco di Livorno subito dopo la scissione dal Partito Socialista, è stato presentato al pubblico ieri nei locali della sezione del Pd San Marco Pontino. Hanno preso parte alla cerimonia, che si è aperta sulle note di ''Bandiera Rossa'', vecchi e nuovi segretari, assessori e onorevoli, oltre a tanti iscritti. Tra gli ospiti anche Ugo Sposetti, tesoriere nazionale dei Democratici di sinistra, che ha sottolineato la necessità di ''recuperare la nostra storia per riprendere il senso della politica che si è smarrito e avvicinare i giovani. Oggi non vedo luoghi dove si forma la classe dirigente''.

 

Ad aprire gli interventi la segretaria della sezione Edy Simonini: ''Questa bandiera rappresenta la storia non solo del Pci, ma della nostra città: l’hanno custodita, tra i tanti, anche Antonio Gramsci, Ilio Barontini e i fratelli Gigli. Se ora è in mano nostra dobbiamo ringraziare chi l’ha difesa, amata e conservata: sarà donata al Museo della Città perché è un patrimonio storico di Livorno''.

 

A causa di una macchia di muffa, la bandiera rischiava di andare perduta, ma il lavoro certosino della Tessili Antichi di Viterbo ha permesso di dare una nuova luce a quella bandiera rossa. E come ha sottolineato Stefania, una delle tre restauratrici che si è presa cura della bandiera, quello della muffa era il problema più semplice da risolvere. Interessante la ricostruzione dell’intervento, dalla rimozione dal pannello al ''lavaggio'' per arrivare alla distensione della trama per eliminare tutte le pieghe che l’avevano danneggiata. E poi la nuova posa in una teca per poterla conservare come ''le cose sante''. ''Perché questa bandiera – ha aggiunto Stefania – è paragonabile a una reliquia laica''.

 

Presente alla cerimonia anche il sindaco Filippo Nogarin, giunto non tanto per dovere istituzionale quanto per ''la forte convinzione che questa bandiera faccia parte della storia della nostra città. Ho accettato con grande gioia la proposta di collocarla nel Museo della Città: il Pci è nato qui e non si può revisionare la storia. Poco tempo fa avevo anche proposto di fare una copia di questa bandiera per collocarla stabilmente al Teatro San Marco, sua sede naturale: questa è la storia ed è ciò che dovrà esser esposto in quel luogo di culto''.




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