ANNO 25 n° 114
Acqua non potabile dalla ''casetta'' di Cura
Nei giorni scorsi, sul distributore di via Moro, è apparso l'avviso alla cittadinanza
20/12/2013 - 04:01

VETRALLA – C’era una casetta piccolina a Vetralla, senza accento sulla a, dalla quale sgorgava acqua dearsenificata, pulita, sana e che permetteva ai cittadini di bere, lavarsi i denti (i più prudenti non si fidano dell’acqua del rubinetto nemmeno per utilizzare dentifricio e spazzolino), cuocere la pasta e lavare la verdura. C’era, sì, perché qualche giorno fa, nella piccola casetta della frazione di Cura di Vetralla, è spuntato un cartello con su scritto ‘’acqua non potabile’’.

‘’E adesso come facciamo?’’ si sono chiesti i cittadini alla vista dell’avviso. E ancora: ‘’Sarà attendibile, visto che sul foglio non c’è alcun simbolo del Comune di Vetralla?’’. Un grosso problema per la maggior parte degli abitanti della zona che, dopo l’ordinanza di non potabilità che il sindaco Sandrino Aquilani ha dovuto emettere a causa dell’alta percentuale di arsenico nelle acque comunali, ogni giorno fanno la fila nelle casette per rifornirsi. Sono tantissimi, infatti, i cittadini che quotidianamente utilizzano l’acqua dei deasenificatori. ‘’Da quando è stata emessa l’ordinanza – spiega una signora – ogni due, tre giorni vengo alla casetta per prendere l’acqua potabile. Molti mi dicono che sono esagerata perché tanto l’abbiamo sempre bevuta – prosegue – ma io preferisco perdere quella mezzora per riempire le taniche e cucinare con l’acqua sana’’.

Per il momento, sul sito istituzionale del Comune di Vetralla, non c’è alcun avviso sulla non potabilità dell’acqua della casetta in via Aldo Moro. L’ultima comunicazione sull’emergenza arsenico, datata 3 dicembre 2013, riporta due documenti della Asl, che informano il Comune sul limite conforme in piazzale Europa e i risultati delle analisi chimiche eseguite dall’Arpa (agenzia regionale protezione ambiente) in tredici zone del comune l’11 novembre di quest’anno. Esami che hanno evidenziato un alto tasso di arsenico rispetto al limite imposto dall’Unione europea - 10 microgrammi per litro – che arriva addirittura a 45 microgrammi in via del Bosco, nella frazione Tre Croci.

Ma se sul sito del Comune non c’è traccia della notizia, spulciando su quello della Asl, nella sezione che riporta i risultati comune per comune, si legge anche quello dell’erogatore di via Aldo Moro con 15 microgrammi per litro, quindi 5 in più rispetto al limite consentito. Adesso bisognerà capire se il livello dell’arsenico si è improvvisamente alzato negli ultimi giorni, o se per tutti questi mesi, da quando la casetta è stata installata, i cittadini hanno utilizzato acqua all’arsenico a loro insaputa. Quando nel distributore di via Aldo Moro non c’era alcun avviso di acqua non potabile.

 

 

 

 




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