ANNO 25 n° 117
Accolto il ricorso di Comune e Regione
Il Consiglio di Stato: ''Quattordici litri d'acqua al secondo alle Terme dei Papi''
28/04/2015 - 10:24

VITERBO - Quattordici litri al secondo, né uno di più né uno di meno. E' questa la quantità d'acqua del Bulicame a disposizione delle Terme dei Papi, l'impianto di proprietà del Comune, in gestione trentennale alla famiglia Sensi.

 

Lo ha stabilito oggi il Consiglio di Stato ribaltando la sentenza del Tar che, accogliendo il ricorso a suo tempo presentato dalla famiglia Sensi, aveva stabilito che l'impianto poteva utilizzare l'acqua senza limiti. Praticamente tutti i 40-45 litri al secondo. Sentenza subito impugnata dall'amministrazione comunale e dalla Regione Lazio e che i giudici del Consiglio di Stato hanno completamente smontato.

 

In pratica, le Terme dei Papi dovranno contenere la portata dei loro ''rubinetti'' alla quantità prevista dalla precedente concessione, ora scaduta, cioè quattordici litri al secondo. Limite che dovrà necessariamente essere confermato in sede di rinnovo della concessione tra il Comune e la famiglia Sensi.

 

Il pronunciamento del Consiglio di Stato finirà inevitabilmente per far rigettare anche l'altro ricorso presentato dalla società Terme dei Papi contro la delibera di Palazzo dei Priori che, in attesa del rinnovo della concessione, assegnava in via provvisoria ventitré litri d'acqua al secondo all'impianto termale. I giudici amministrativi regionali avevano sospeso la delibera comunale in attesa della pronuncia del Consiglio di Stato. Pronuncia che è arrivata ieri.

 

Ora ci sono le condizioni per porre fine ''all'anarchia'' che contraddistingue da decenni l'uso (spesso l'abuso) dell'acqua termale a Viterbo. Anche perché la Regione Lazio, proprietaria dell'acqua, è intenzionata a porre limiti rigidissimi sulle quantità a disposizione dei vari impianti in sede di rinnovo della sub concessione con il Comune.




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