ANNO 25 n° 83
''Acchiappafantasmi'' al castello Ruspoli
Segnalate presenze misteriose, i racconti tramandati dai giardinieri
03/07/2011 - 15:13

Almeno due fenomeni paranormali si sarebbero verificati lo scorso mese di giugno nel castello Ruspoli di Vignanello. Tanto che la proprietaria, la principessa Claudia Ruspoli, ha incaricato l’associazione Prisma, acronimo di “Progetto indagini e studio delle manifestazioni anomale”, fondata da quattro viterbesi appassionati d misteri, paranormale, parapsicologia, fantasmi, poltergeist, di fare luce sulle origini delle manifestazione di cui è stata testimone oculare e “uditiva”.

I primi risultati delle osservazioni, condotte anche con sofisticate apparecchiature, asranno a disposizione il 10 luglio.

La storia - Quando, all’inizio dello scorso giugno, in piena notte, udì dei rumori provenire dal basso, la principessa Claudia Ruspoli pensò che a provocarli fosse stato un suo ospite brasiliano alloggiato in una camera del piano inferiore del maniero.

L’indomani mattina, però, rimase sbalordita nel vedere dei grossi mobili in luoghi diversi da quelli in cui si trovavano da sempre. Alcuni erano talmente ingombranti che né lei né l’ospite sarebbero stati in grado spostarli. E le vennero in mente i rumori uditi la notte precedente. Chi li aveva provocati? E perché? Chi aveva spostato la mobilia? Perché lo ha fatto?

Non riuscendo a trovare una risposta ragionevole, la nobildonna tentò di dimenticare l’episodio. Alcuni giorni dopo, però, i misteriosi episodi si manifestarono di nuovo. Ancora rumori, ancora mobili e suppellettili spostati, ancora una strana sensazione di “presenze” estranee, immateriali. Impossibili da definire “amiche” o “nemiche”.

I precedenti - Alla memoria della principessa Ruspoli si riaffacciarono due strani racconti che le erano stati fatti agli inizi degli anni Settanta del Novecento, quando, ragazza, trascorreva l’estate a Vignanello, in compagnia della nonna paterna. Una domestica filippina giurò di aver visto un uomo a cavallo che indossava un’antica armatura, dirigersi al galoppo dal giardino al palazzo e attraversare il muro di uno dei torrioni come se fosse fatto d’aria.

Pochi giorni dopo, una donna ospite dei Ruspoli, sì sentì chiamare ripetutamente in francese con un nomignolo che nessuno, nel castello, poteva conoscere. Lei si guardò intorno, entrò nelle stanze adiacenti a quella in cui si trovava, si affacciò dalle finestre ma non vide nessuno. Era sola con l’eco lontana di quel nomignolo francese che le rimbombava nella mente. Da qual momento anche il castello Ruspoli di Vignanello ebbe il proprio fantasma. Ma siccome per circa 40 anni non si era più manifestato, l'oblio lo aveva avvolto. Fino allo scorso giugno.

Le indagini - Gli esperti dell’associazione Prisma, dopo aver ispezionato i luoghi in cui i fenomeni si sarebbero manifestati, hanno piazzato una serie di apparecchiature: telecamere, microfoni ipersensibili, termocamere ad ultravioletti, rilevatori di campi elettromagnetici, rilevatori frequenze radio. “Tireremo le somme delle nostre osservazioni – spiega uno dei quattro tecnici della Prima – il 10 luglio prossimo. Non possiamo anticipare nulla – precisa – perché i dati raccolti vanno comparati e analizzati con grande attenzione”.

Alla domanda se lui, d’istinto, ritenga che “qualcosa” possa essere avvenuto, risponde: “Ho la netta sensazione che, tra la cappella privata di Santa Giacinta Marescotti e il giardino sia avvertibile qualche ‘presenza’. Ma, ripeto, si tratta di sensazioni che dovranno essere suffragate dalle nostre osservazioni”.

Il giardino si estende su un'area ancora molto estesa, ma molti e molti anni fa l'area era ancora più grande, tanto che la famiglia Ruspoli pare organizzasse delle vere e proprie battute di caccia. A Vignanello qualcuno ricorda una storia, tramandata negli anni, riguardante proprio una battuta di caccia in cui rimase vittima di morte violenta un giovane rampollo della famiglia Ruspoli. Questi, che anticamente i vignanellesi chiamavano ''Il signorino'', sarebbe rimasto con lo spirito nel castello e secondo alcuni non avrebbe mai abbandonato il giardino.

Ma non è tutto. Sempre a Vignanello, alcuni sostengono di aver raccolto le confidenze dei vecchi giardinieri, secondo i quali, nonostante la gran quantità di piante e fiori presenti nell'area, non avrebbero mai visto seccarsi o appassire alcunché. Quasi ''ci fosse la mano di qualcuno''.

Qualcuno magari che, in tempi difficili per tutti, anche per gli eredi di ''sangue blu'', avrebbe previsto la crisi e trovato anche la strada per rilanciare il castello all'attenzione di turisti e visitatori.




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