ANNO 25 n° 111
Venerdì niente stipendi per 153 lavoratori
La società dichiara guerra ai morosi: in ballo 12 milioni di euro
25/02/2015 - 13:42

VITERBO - Lotta dura a chi non paga le bollette e niente stipendi, almeno non venerdì prossimo. Ecco, in estrema sintesi, i contenuti della conferenza stampa dei vertici di Talete, convocata appunto per chiarire quali azioni sta mettendo in campo la società di gestione idrica integrata per recuperare risorse (in tutto ballano 12 milioni di euro) e dunque per procedere lverso la normalizzazione di una situazione, la cui gravità è sotto gli occhi di tutti.

 

Conviene partire proprio dalla mancata corresponsione delle spettanze ai dipendenti. “Non ce la facciamo – spiega il presidente Stefano Bonori – a rispettare la data del 27. Quel giorno i dipendenti saranno a Roma a manifestare sotto la Regione; mentre io sarò di sopra negli uffici per chiarire per l’ennesima volta all’assessore Refrigeri in che condizioni siamo. I sindacati sono stati già avvertiti e sono consapevoli dei problemi, peraltro noti da tempo”. Dunque, le previsioni più pessimistiche si concretizzano: impossibile, per ora, prevedere gli sviluppi. Intanto, 153 lavoratori non potranno ricevere quanto spetta loro. Complessivamente si tratta di 550mila euro che materialmente proprio non ci sono nelle casse.

 

Ma in campo si stanno mettendo tutta una serie di azioni finalizzate appunto a rimpinguare i conti correnti di una società che, nel 2014, ha movimentato somme per 27,5 milioni di euro. Sembra assurdo, ma è così. E allora proprio in questi giorni stanno partendo 31mila raccomandate (un’operazione di queste proporzioni mai era stata compiuta in passato) per sollecitare gli… scordarelli a saldare i debiti pregressi. “I furbi – sentenzia Bonori – non avranno vita facile”. Qualche numero dà un’idea più concreta dello sforzo che si compiendo. Sono 22 i dipendenti che si occuperanno a tempo pieno di questa vicenda, coordinati dal responsabile delle utenze Giuseppe Gasbarra. Si tratta di provare a recuperare complessivamente 12 milioni di euro: 8 relativi al periodo che va dal 2012 ad oggi e 4 per gli anni 2006- 2012. “Dei crediti più recenti – spiega il responsabile dell’area finanziaria Luigi Casarin - ci occuperemo direttamente noi: dapprima con le raccomandate, poi con i decreti ingiuntivi e, se le cose non saranno state sistemate, con il distacco”. “Non è più tempo di concessioni e/o facilitazioni – aggiunge il presidente – poiché si tratta di somme ingenti. E’ una questione di rispetto nei confronti dei cittadini che pagano regolarmente. Si terrà conto comunque delle situazioni di particolare disagio sociale e in questo settore opereremo in stretta collaborazione con i comuni e i servizi sociali”.

 

E viene fuori anche che tra i morosi c’è lo stesso Bonori per una bolletta non pagata nel 2013 di circa 60 euro. Il capo di Talete sorride: “E’ vero, ma sicuramente c’è stato un problema di natura burocratica. Ho sempre pagato prima, ho sempre pagato dopo, è difficile capire perché non avrei dovuto saldare un’unica bolletta, peraltro per una somma abbastanza piccola. Comunque, state sicuri, pago subito”. Il simpatico siparietto lascia immediatamente spazio ad altre considerazioni sui 4 milioni relativi ad anni più lontani. “Sono crediti difficilmente esigibili con i nostri mezzi – interviene il responsabile dell’ufficio gare Alessandro Fraschetti- e proprio per questa ragione abbiamo deciso di affidarne il recupero a società specializzate del settore tramite una gara in cui si offre come contropartita il 30% dell’incasso. Si tratta di aziende che, tramite sistemi di controlli incrociati, sono in grado di raggiungere chi si è sottratto a tali obblighi. E si tenga presente che anche gli eredi di persone defunte sono obbligati ai pagamenti degli arretrati”.

 

Nessuno si nasconde le difficoltà di un’operazione del genere. Difficoltà peraltro già evidenziate in bilancio con una cifra di 2 milioni di euro a tutela proprio dei crediti inesigibili. Nessuno sconto anche per gli abusivi che si sono allacciati alla rete idrica in modo fraudolento: chi sarà scoperto (come è già avvenuto in passato) dovrà pagare 1000 euro di ammenda oltre le somme dovute al consumo per evitare la denuncia penale.

 

“Il messaggio che vogliamo mandare è chiaro – conclude Stefano Bonori -. Talete non è cattiva ma mette in campo ogni risorsa, umana e tecnologica, per riprendersi quanto le è dovuto. E vorrei anche smentire categoricamente chi pensa di non pagare, tanto questa società fallirà. Non è così, ma anche ammesso che lo fosse, sappiano questi furbetti che il curatore fallimentare si rivolgerà innanzitutto a loro per ottenere il pagamento di quanto dovuto. Noi stiamo facendo la nostra parte con serietà e impegno. Ognuno ne tragga le conseguenze”. Frase tutt’altro che oscura: che siano fischiate le orecchie a sindaci, assessori e presidente della Regione?




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