ANNO 25 n° 110
Unione della Teverina, il super sindaco
Francesco Bigiotti racconta cosa cambia
''Messe da parte le divisioni puntiamo a costruire un modello di efficacia''
05/12/2015 - 10:43

BAGNOREGIO – La prima unione dei comuni della Tuscia nasce nella Teverina. Terra di calanchi, di vino, di luoghi come Civita che stanno viaggiando verso il riconoscimento di patrimonio dell’umanità e di buona politica. Nel tardo pomeriggio di giovedì Francesco Bigiotti, già sindaco di Bagnoregio, è stato eletto presidente di questa nuova realtà per l’amministrazione del territorio.

 

Diventando di fatto un ''super-sindaco'', con al fianco una giunta composta dai primi cittadini di Castiglione, Celleno, Civitella d’Agliano, Graffignano e Lubriano. 13mila abitanti, di fatto uno dei più importanti ''comuni'' del Viterbese.

 

Bigiotti, cosa significa la nascita di questa Unione?

 

''Si tratta della prima esperienza del genere in tutta la provincia. E’ una sfida difficile, quella di mettere insieme sei campanili diversi, ma anche piena di prospettiva. L’obiettivo centrale dell’operazione, che si fonda su una legge nazionale in vigore in realtà da quattro anni ma poco battuta, è la riunificazione delle funzioni di servizio dei singoli comuni.

 

Il tutto in un’ottica di efficientamento e risparmio. Ora possiamo attivare una centrale unica di committenza per gli appalti. Il primo importante su cui iniziamo a lavorare da subito è quello sui rifiuti, al momento gestiti in maniera separata e in emergenza''.

 

Come siete arrivati a centrare l’obiettivo, che iter è stato seguito?

 

''L’iter seguito è stato piuttosto complesso. Di questo tipo di aggregati funzionali se ne parlava già dieci anni fa. In concreto da un anno a questa parte abbiamo iniziato a lavorare seriamente con gli altri sindaci. Ci siamo dotati di uno statuto che è stato modificato diverse volte ed è passato in ogni singolo consiglio comunale per tre-quattro volte. Il consiglio dell’Unione è composto da tre consiglieri (due di maggioranza e uno di opposizione) eletti nei rispettivi consigli comunali. Bagnoregio, perché più popoloso ne ha quattro (tre di maggioranza e uno di opposizione)''.

 

Unirsi e superare i campanilismi è quindi possibile?

 

''Sono state messe da parte le divisioni che caratterizzano la cattiva politica e scelto di fare squadra. Così abbiamo dato vita a uno dei ''comuni'' più significativi della Tuscia, pur mantenendo ognuno le proprie specificità. Abbiamo già sul tavolo progetti di integrazione per il territorio, in maniera da renderlo omogeneo sul piano dei servizi e ognuno metterà a disposizione il meglio che ha, ricevendo sostegno nelle fragilità. Per fare un esempio come Bagnoregio portiamo in dote i flussi turistici di Civita, Castiglione il vino di qualità e gli altri le proprie peculiarità. Non sarà una svolta immediata ma siamo sulla buona strada''.

 

E’ ipotizzabile estendere a tutta la Teverina i benefici fiscali a cui è arrivato Bagnoregio negli ultimi anni?

 

''Non è una cosa immediata. Tutti i comuni presentano criticità strutturali e punti di forza. Cercheremo di bilanciare il tutto. Ora puntiamo a ottimizzare i servizi di scuolabus, polizia municipale, ragioneria, tributi. Si apre una bella sfida''.




Facebook Twitter Rss