ANNO 25 n° 115
''Un pezzo di cuore finirà in un capannone''
L'ultimo smontaggio di Fiore del Cielo raccontato da Mauro Cappelloni
02/03/2016 - 10:17

VITERBO - ''Fiore del Cielo finirà nel profondo di un capannone, sepolta dalla polvere e dagli escrementi. Un altro pezzo della storia cittadina che si perde in attesa che l'idea del Museo delle Macchine diventi realtà'', così Mauro Cappelloni. E' il momento dell'ultimo saluto alla creatura di Arturo Vittori, che dopo sei anni di trasporto e una trasferta all'Expo di Milano è in viaggio, da ieri sera alle 21, per Viterbo. Il rientro ''in patria'' previsto per giovedì mattina, dopo aver attraversato come trasporto speciale l'A1.

Abbiamo raggiunto l'operaio della ditta Ciorba Costruzioni, incaricata dal Comune di Viterbo del montaggio e smontaggio della Macchina all'esposizione internazionale, quando è appena uscito dalla doccia. Una lunga giornata di lavoro alle spalle, iniziata alle 7 e terminata alle 17. Cappelloni è un po' l'uomo simbolo delle operazioni di montaggio e smontaggio di Fiore del Cielo. Prima al cantiere del duo Cesarini-Fiorillo a Porta Romana, poi nell'avventura milanese con la ditta Ciorba. Un lavoro quest'ultimo ''di grande soddisfazione'', come ci tiene a dire la responsabile dell'impresa Ombretta Ciorba. ''Un lavoro ben fatto per il quale ringrazio tutta la squadra'', ci tiene a dire la stessa. Ecco come Cappelloni racconta le ultime ore della Macchina a Milano.

 

 

Che effetto le ha fatto smontare Fiore del Cielo per l'ultima volta?

 

''Un'emozione strana. Lavorare sulla Macchina fuori Viterbo, lontani da San Sisto è qualcosa di complicato da descrivere. L'ultimo saluto di Fiore del Cielo, per uno strano tiro del destino, è stato a Milano. Smontata a Expo, nel bel mezzo di un cantiere rumoroso e polveroso. Diciamo che ho tirato diversi sospiri profondi, durante lo smontaggio''.

 

Come avete trovato la Macchina dopo dieci mesi alle intemperie, si è rovinata parecchio?

 

''E' in buono stato, ha resistito molto bene nel complesso. Questo vale tanto per la parte elettrica che per la verniciatura. Le Macchine non sono così fragili come si pensa''.

 

Ci racconti cosa è successo, come ha funzionato il lavoro?

 

''Alle 7 abbiamo iniziato tra la nebbia e l'umidità, poi è spuntato un bel sole che ci ha fatto compagnia. Abbiamo ripetuto le operazioni a cui ormai, almeno personalmente, sono abituato''.

 

Come appare oggi Expo?

 

''Il 30 per cento dei lotti è ormai sgombero, tutta terra. Nei restanti spazi è tutto in fermento, c'è chi smonta per bene e chi tira via tutto, a sfasciare''.

 

Ci racconti cosa ha pensato in questi giorni.

 

''Ho pensato alla fine che fanno le Macchine. Una brutta fine. Anche Fiore del Cielo sarà messa nel fondo di un capannone e si riempirà di polvere ed escrementi di animali come le altre. Da anni si parla del Museo, ma a oggi ho visto solo chiacchiere. Spero che la musica cambi presto''.

 

Si è parlato di un possibile viaggio di Fiore del Cielo in Cina, è pronto a preparare le valige?

 

''Questa cosa non mi appassiona. Portare la Macchina in contesti diversi da quello di Viterbo è sempre una scommessa difficile''.




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