ANNO 25 n° 79
Tassa di soggiorno, per i vacanzieri ''si può fare''
26/07/2014 - 11:22

di Alessandra Pinna

VITERBO - ''Se ci fosse stata la tassa di soggiorno avremmo comunque scelto Viterbo come meta delle nostre vacanze''. Così la pensano i visitatori intervistati nella mattinata di ieri tra piazza San Lorenzo e il museo del Colle del Duomo, sull'introduzione del balzello riservato ai turisti deciso da Palazzo dei Priori.

Una sorta di dazio, proporzionale ai costi della sistemazione alberghiera, che i viaggiatori verseranno alla reception degli alberghi, ai bed and breakfast, campeggi e case vacanza e che poi andranno a finire nelle casse comunali. Una decisione che, secondo le stime dell'amministrazione comunale, dovrebbe portare un cospicuo gruzzolo all'anno. La tassa, detestata dalla maggior parte dei gestori dei B&B e da quelli degli alberghi, però non sembra far venire il mal di pancia ai turisti.

Su 14 intervistati, infatti, solo 1 si è detto contrario, mentre gli altri 13 non hanno storto il naso, a patto che i soldi vengano reinvestiti nell'accoglienza e non utilizzati per tappare i buchi di bilancio. A questo proposito Donatella Cianfanelli – turista romana – ha proposto l’inserimento di uno spazio web, magari nella stessa pagina del Comune, nel quale informare cittadini e turisti dei servizi che si sono realizzati con gli introiti della tassa. ''In questo modo – spiega – anche il turista, prima di arrivare a Viterbo, potrebbe rendersi conto di dove vanno a finire i soldi che sborsa''.

Per Barbara Morelli di Venezia e Umberto, bergamasco di nascita ma residente da anni a Zurigo (lì sì che sanno far funzionare le cose) ''non è mai gradevole pagare le tasse, ma se l’importo non supera i tre euro va bene. La tassa di soggiorno è applicata da tantissimi Comuni, non è una novità - hanno spiegato - e di certo non influisce sulla scelta della città da visitare’’. Anche la coppia, comunque, ha dichiarato di essere favorevole all'imposta in un’ottica di reimpiego.

''Viterbo è bellissima – hanno commentato – ma necessita di una maggiore cura, anche nella ricettività’''. A questo proposito la coppia ha raccontato quanto gli è capitato all’interno del palazzo dei Priori. ''Volevo vistare le sale affrescate – ha spiegato il signor Umberto - e ho chiesto indicazioni ad un signore che si trovava all’ingresso. Lui mi ha liquidato in pochi secondi con il solo gesto della mano. Ecco, - conclude - se il soldi della tassa li utilizzassero per pagare una persona gentile all’ingresso del palazzo - ci scherza su, ma neanche troppo - pagherei molto volentieri''.

Per Paolo, Carmela, Silvia e Francesco di Salerno, Giovanni e Valentina di Arezzo e Mauro di Bergamo la tassa sembra quasi all’ordine del giorno. ‘’Siamo stati in tantissimi posti e abbiamo sempre pagato. Se in una giornata, tra musei, bar e benzina spendiamo 50 euro, non saranno due euro a influire. Ovviamente speriamo sempre che i soldi vengano utilizzati per promuovere il territorio e migliorare i servizi’’. Sulla stessa linea Augusto Rosazza di Vercelli, viaggiatore solitario che, però, si è messo nei panni di una famiglia numerosa. ''Se una famiglia di cinque persone di ferma per una settimana la tassa inizia a pesare'' - è sttao il suo pensiero.

E proprio su questo punto ha battuto una famiglia con tre bambini. Piergiorgio e Maria di San Giovanni Valdarno pagherebbero la tassa, senza se e senza ma, purchè i bambini al di sotto dei 12 anni siano esentati.

Tra tutti gli intervistati solo Marco Desideri di Roma si è detto totalmente contrario alla tassa di soggiorno.




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