ANNO 25 n° 89
Trasforma l'aria in acqua pulita: ecco
il progetto Warka Water di Arturo Vittori
Per ora è solo un prototipo ma se concretizzato potrebbe davvero risolvere
il problema della mancanza di acqua nel mondo; ora si cercano investitori
16/04/2014 - 16:36

VITERBO – Arturo Vittori è l’inventore di una scoperta che ha del sensazionale. Una scoperta che potrebbe risolvere il problema della mancanza di acqua pulita nel mondo. L’architetto spaziale viterbese, 43 anni, creatore dell’ultima Macchina di Santa Rosa, Fiore del Cielo, è riuscito a trasformare l’aria in acqua. La sua invenzione si chiama Warka Water, nome ispirato al warka tree, il grande albero del fico che rappresenta uno dei simboli positivi della vita quotidiana in molti paesi africani.

Il Warka Water è una sorta di albero alto dieci metri, pesante 60 chili e fatto di giunchi e nylon ed è in grado di produrre naturalmente fino a 90 litri di acqua pulita al giorno raccogliendo la rugiada, ovvero quelle goccioline che si formano con la condensazione dell’aria fresca della notte prima del giorno.

L’assenza di acqua pulita costituisce oggi una grave emergenza. E’ stato calcolato che ogni venti secondi un bambino muore per una malattia legata proprio a questa problematica. Ecco perché in questi ultimi anni si sono susseguite iniziative di ogni genere, come la nascita di associazioni umanitarie e raccolte fondi. Tentativi però che non si sono ancora rivelati risolutivi. L’idea di Arturo Vittori invece potrebbe esserlo perché eliminerebbe il problema dalla radice. Ecco perché la notizia del Warka Water ha fatto subito il giro del mondo, passando per la Cnn fino ad arrivare alla popolare rivista Wired. Le aspettative sono molto alte.

Vittori ha una formazione di tipo spaziale. Si è dedicato a progetti per la Nasa, l’E-Sa o l’Alenia, ma è stato un viaggio in Etiopia ad accendergli la lampadina. Proprio su quegli altopiani aveva scoperto che le donne ogni mattina si mettono in viaggio e stanno via fino a sei giorni prima di trovare dell’acqua pulita e che i ragazzi lasciano la scuola per le malattie contratte a causa di quella condizione. La soluzione risiede nel nostro passato: ''La trasformazione dell’aria in acqua non ha nulla di speciale – ha spiegato l’architetto a Repubblica -, è quello che fanno i deumidificatori nelle nostre case d’estate ma consumando tanta elettricità. Ma come farlo senza elettricità e petrolio? Con l’escursione termica fra il giorno e la notte, come facevano gli antichi egiziani quattromila anni fa, ma anche in Puglia, molto tempo dopo, quando si costruivano muri a secco per raccogliere acqua per gli ulivi. Questa è l’idea centrale del Warka Water, a cui si aggiunge l’esigenza di costruire un oggetto facile da montare: occorrono quattro persone, si utilizzano solo materiali locali e servono circa dieci giorni''.

Per ora il Warka Water è ancora un prototipo, per ora sono stati creati quattro modelli, ma se diventasse un progetto vero e proprio potrebbe cambiare il mondo. ''Dobbiamo fare dei test sul campo – ha continuato a spiegare Vittori a Repubblica. Occorre costruire un grande Albero dell’Acqua e portarlo in Etiopia e vedere che accade per un anno almeno e verificare se sono giusti i calcoli che dicono che lì, in quelle condizioni climatiche, si possono raccogliere fino a 90 litri di acqua al giorno''.

Quello che serve ora è trovare un investitore che metta a disposizione circa 150 mila dollari. Un Warka Water costa 500 dollari, ma una volta imparato a costruirlo uno si può replicare da solo. Concretizzare questo progetto potrebbe davvero migliorare il mondo.




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