ANNO 25 n° 116
''Tajani ha messo il partito nelle mani
del suo portaborse personale Battistoni''
Il capogruppo in Comune Ubertini fotografa la grave crisi che attanaglia gli azzurri
07/09/2015 - 13:38

VITERBO – Forza Italia è diventata troppo piccola per avere due aspiranti leader a livello locale. Così ha subito un’accelerata il braccio di ferro tra Francesco Battistoni e Giulio Marini, una partita che però si gioca essenzialmente a Roma.

 

La nomina, da parte del coordinatore regionale Claudio Fazzone, di Giovanni Arena al coordinamento del partito sulla città di Viterbo somiglia di fatto, naturalmente in maniera infinitamente più piccola, alla crisi di Cuba. La guerra fredda tra i due ex amici diventa calda e iniziano a circolare voci di uscite clamorose dal partito azzurro, date come imminenti.

 

Arena sta cercando di rimettere in carreggiata i berlusconiani, tentando di ricostruire i vasi sanguigni dove pompare il sangue di un partito da riportare in vita. A tale scopo martedì della prossima settimana il coordinatore di Viterbo ha organizzato un incontro con i pezzi più significativi del partito sul territorio. Ma in diversi non andranno.

 

Tanti ''mariniani'' hanno iniziato a guardare altrove, diversi puntano dritto sulla Lega di Salvini. Lega che a Viterbo ha il fulcro nella figura di Umberto Fusco, che da tempo zappa l’orto di un leghismo in salsa etrusca. Marini è il pezzo più fragile, visto che Battistoni gode dell’appoggio di Antonio Tajani di cui è stretto collaboratore. Ma è anche vero che dentro i palazzi, da quello di via Ascenzi all’altro di via Saffi, i forzisti sono di fede ''mariniana''. Lo è per esempio il capogruppo azzurro in Comune Claudio Ubertini, che di passaggi alla Lega non intende parlare.

 

''Resto in Forza Italia – così Ubertini -, ma ho anche detto all’amico Arena di non contare su di me. Non ci sto a questi metodi, non sono interessato. Non so se domani deciderò di andarmene, non è scontato però l’ingresso in Lega. Purtroppo Forza Italia a Viterbo è molto fragile, lo è da quando Battistoni e Marini hanno rotto. Con questa spaccatura in seno non si riesce a combinare niente, l’ho vissuto sulla mia pelle con l’esperienza di commissario cittadino che è durata un anno e mezzo. Purtroppo ora Tajani ha dato le chiavi del partito viterbese a Battistoni e questo spinge verso la fuga chi è invece vicino a Marini. Il rammarico è che i vertici non hanno avuto la volontà di ricomporre a tavolino la situazione. In questo contesto è chiaro che Battistoni è più forte, perché è il portaborse di Tajani e incide diversamente. Ma queste logiche sono deleterie, i fatti lo dimostrano''.




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