ANNO 25 n° 88
Smaltimento residui vegetali, la norma verso la modifica
Alessandra Terrosi (Pd): ''Non sarà più reato bruciarli''
12/03/2014 - 09:31

VITERBO - E' iniziato l'iter parlamentare per la modifica dell'iniquo e assurdo articolo 256 del decreto legislativo numero 152 del 2006, che configura la bruciatura in campo dei residui vegetali derivanti da lavorazione agricola e forestale come illecito smaltimento di rifiuti, sanzionabile penalmente. E’ stato infatti presentato il disegno di legge governativo numero 2093 recante “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali (collegato alla legge di stabilità 2014)” che modica tale norma. Il disegno di legge governativo sarà discusso in commissione Ambiente.

 

Lo ha reso noto il parlamentare Pd Alessandra Terrosi. ''Con l'articolo 29 (Combustione controllata di materiale vegetale) - spiega - viene finalmente posto rimedio a quanto previsto in precedenza, dando ai comuni la possibilità di individuare i luoghi, i periodi e gli orari in cui è consentita la combustione controllata, sul sito di produzione dei materiali vegetali, in quantità definite''.

 

Ad avviso di Terrosi si tratta di una soluzione finalmente per tutte le aziende agricole che fino ad oggi erano impossibilitate a trasportare, rimuovere e bruciare le paglie, gli sfalci e i residui di potatura. ''Grazie a questa norma - sottolinea -, rispettando le condizioni previste nell’ambito della politica agricola comunitaria, viene demandata ai comuni la possibilità di individuare i luoghi, i periodi e gli orari in cui è consentita la combustione controllata, sul sito di produzione dei materiali vegetali, in quantità definite''.

 

La parlamentare Pd, dopo aver ricordato che nel settembre 2013 era stata approvata in commissione Ambiente una risoluzione che impegnava il Governo “ad assumere iniziative anche urgenti, nel quadro delle normative europee, al fine di escludere le piccole attività agricole delle aree montane o svantaggiate dall’applicazione della normativa sui rifiuti contenuta nel decreto legislativo numero 152 del 2006, conclude: ''Ritengo che debbano essere messe in atto tutte le pratiche che permettano il riutilizzo del materiale vegetale, come del resto previsto da una corretta pratica agronomica, poiché lo stesso rappresenta un reintegro della sostanza organica a beneficio della fertilità dei suoli. Ma questo gli agricoltori lo sanno bene e per quanto possibile non rinunciano al reimpiego dei residui, interrandoli. Laddove questo non è possibile però gli agricoltori devono essere messi nelle condizioni di non incorrere in un reato penale quale quello previsto dalla legge attuale''.




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