ANNO 25 n° 108
Rubano oro a familiari e lo rivendono, il fenomeno crea allarme a Viterbo
28/03/2014 - 14:15

di Alessandra Pinna

VITERBO – Rubano ai genitori per comprare abiti e sigarette. Per uscire con gli amici, per andare in discoteca o per comprare la droga. Rubano per moda. Perché se i soldi della paghetta non bastano per reggere il tenore di vita del ‘’gruppo’’ sei escluso. A Viterbo il terzo episodio si è verificato ieri: tre minorenni – tramite una ragazza maggiorenne – sono riusciti a guadagnare 600 euro grazie alla vendita dei gioielli rubati a casa. Il fatto, scoperto dagli agenti della squadra mobile - coordinati dal vicequestore Fabio Zampaglione – ha destato molta preoccupazione. Non è la prima volta, infatti, che a Viterbo si verifica un episodio simile.

‘’In passato – ha spiegato il capo della squadra mobile di Viterbo, Fabio Zampaglione – è scattata la denuncia per alcuni giovani che avevano venduto gioielli al Compro Oro per acquistare la droga. Il fenomeno è preoccupante anche perché i genitori scoprono la gravità della situazione solo quando vengono convocati negli uffici della Questura’’.

Dopo l’episodio di ieri, quindi, il fenomeno tiene banco e potrebbe essere esteso più di quanto non si possa pensare. Come dicevamo i motivi di questi comportamenti sono tanti: l’oggetto di moda, l’uscita con gli amici, il pacchetto di sigarette o la semplice ostentazione del denaro. Ma se da una parte ci sono quelli ‘’coraggiosi’’, che riescono senza remore a sottrarre i gioielli da casa, dall’altra ci sono anche quelli che fanno in modo che siano gli amici a occuparsi di tutto. ‘’Nell’ambito dell’operazione di ieri – ha spiegato Zampaglione – abbiamo identificato anche un minorenne che aveva consegnato ai tre alcuni gioielli da rivendere’’.

In passato questi casi venivano alla luce per motivi di droga o perché avevano realmente necessità di denaro. In questo caso no. Secondo quanto accertato, infatti, i ragazzi provenivano da famiglie senza problemi economici.

‘’Il fenomeno è particolarmente delicato perché ci sono di mezzo dei minorenni. – ha commentato l’assessore comunale ai Servizi sociali Fabrizio Fersini. – In questi sette mesi di lavoro stiamo lavorando per dare un aiuto concreto alle famiglie. Non voglio colpevolizzare nessuno – ha proseguito - e non voglio esprimere un parere perché non conosco i particolari della vicenda accaduta ieri. E’ necessario capire i motivi che portano i giovani a questi gesti e lavorare insieme per far tornare la famiglia il fulcro della società. Più in generale penso che gli enti debbano riuscire ad avvicinarsi ai giovani e alle famiglie e i mezzi di informazione debbano essere i primi a dare il buon esempio. Come assessorato ai Servizi sociali ci impegniamo ad organizzare degli incontri per la genitorialità, supporti ricreativi e spazi ludici per ragazzi, ma questo non basta. E’ necessario - ha concluso Fersini - creare una rete tra i vari enti, compresa la scuola che ha a che fare con i giovani, per informare e prevenire questo tipo di comportamenti’’.

 




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